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direttore Paolo Di Maira

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APE/Cosa vogliamo dalle Film Commissions

di Tommaso Colognese* 


LA PREMESSA: LE CARATTERISTICHE NECESSARIE


E’ importante che la film commission possa essere una realtà  autonoma e trasversale all’interno dei vari dipartimenti della cultura, del turismo e della promozione economica della regione in cui opera.
Fondamentale per una film commission è avere del personale che abbia ottime competenze linguistiche (auspicabile un inglese fluente) ma soprattutto, come ribadisce Michele Anzalone della Some of Us, “è indispensabile che il personale di una f.c. disponga non solo di una conoscenza profonda del territorio, ma anche di competenze tecniche del settore.
Sono necessari tecnici e non solo politici!
Soltanto una profonda conoscenza del know how” produttivo insieme a quella del territorio può risultare vincente ai fini di un buon operato”. Nel caso specifico delle produzioni pubblicitarie,” aggiunge Anzalone” se una film commission non è in grado di soddisfare il bisogno di celerità  richiesto dalla tipologia del prodotto (una richiesta può pervenire anche tre giorni prima della effettiva realizzazione) si rischia o che la Film Commission locale venga bypassata per evitare lunghezze burocratiche, oppure che ci si indirizzi verso un territorio gestito da una film commission che possa garantire una maggiore competenza e tempi più veloci nello svolgimento dei propri servizi, a costo di rinunciare magari a quella che era stata individuata come la location ideale”


La film commission è un elemento strategico per la promozione del territorio: una struttura funzionale può infatti garantire servizi più efficaci, minor burocrazia (attraverso, per esempio, la creazione di uno sportello unico) e soprattutto creare una sinergia con il territorio, non solo prima e durante le riprese, ma anche nel momento della distribuzione del film, contribuendo alla pianificazione di una strategia di comunicazione in relazione al territorio, e attraverso la messa in opera di politiche turistiche che possano sfruttare l’onda lunga generata dal fenomeno del cineturismo.
A questo proposito Anzalone sottolinea che “gli spot pubblicitari, pur non usufruendo della stessa esposizione mediatica del cinema, risultano comunque essere un mezzo promozionale estremamente efficace e rappresentano “un biglietto da visita patinato” di un luogo che viene rappresentato sempre nei suoi aspetti migliori.
Il cinema invece, strumento espressivo più complesso, non può fare a meno, rappresentando pezzi di vita, di mostrare i luoghi nei suoi aspetti non solo positivi, ma anche reali”


IL CORE BUSINESS:LE LOCATIONS


L’individuazione della location giusta per un prodotto audiovisivo rappresenta senz’altro il principale compito di ogni Film Commission. Soprattutto nelle fasi iniziali e di scouting, fornire informazioni dettagliate e aggiornate sulle location, combinando un database ricco di foto e video e il supporto di un location manager locale durante i sopralluoghi, sono le forme di sostegno più effi caci e apprezzate.

Maurizio Santarelli
di Trees Pictures osserva che ” è importante che le Film Commissions forniscano anche un’organizzazione di delegati alla produzione sul territorio (quando il luogo è distante dai centri di produzione nazionali) per poter garantire un’adeguata raccolta di informazioni in maniera semplice ed efficace”.
In fase di preproduzione le Film Commissions dovrebbero facilitare le incombenze burocratiche e fiscali per ottenere i permessi fornendo un’informazione capillare ed esaustiva su tutto ciò che concerne l’effettuazione di riprese sul territorio e fornendo una continua assistenza per tutta la durata della produzione.


Secondo Anzalone “la Film Commission ha integrato il ruolo che una volta era ricoperto dal location manager (che rimane comunque una figura indispensabile), supervisionando tutto il processo e funzionando come un punto d’incontro privilegiato tra territorio e produzione”.


Per Enrico Ballarin, di Mestiere Cinema, “qualsiasi evoluzione delle film commission italiane che vada a colmare il ritardo sulle omologhe realtà  internazionali, è benvenuta”.
“Lo scopo ultimo”, continua Ballarin, rimane comunque “non solo la promozione del territorio ma anche e soprattutto la nascita e lo sviluppo di un comparto industriale che permetta il sorgere di attività  produttive locali, le quali potranno non solo assicurare una continuità  di produzioni audiovisive esterne ma anche il sorgere di attività  produttive locali legate all’audiovisivo”


UN ACCELERATORE: GLI INCENTIVI


E’ noto che i sostegni economici sono decisivi ai fini della scelta di una location cinematografica per un film da parte di un produttore.
Senza entrare nel merito degli incentivi fiscali a livello governativo (tax credit, tax shelter, cash rebate, etc), registriamo che alcune film commission regionali offrono delle forme di incentivazioni di natura diretta:


* fondi regionali specifici (per lungometraggi, documen tari, etc) che concedano contributi economici, rimborsi vari (IVA o cash rebate sulle spese nel territorio, etc) alle produzioni che scelgano quel determinato territorio


o indiretta:


* concessione di riduzioni parziali o totali dei costi connessi all’utilizzo di locations comunali, occupazione gratuita del suolo pubblico, manodopera locale messa a disposizione dalla film commission, permessi gratuiti, assistenza gratuita della polizia e dei vigili del fuoco, possibilità  di tariffe agevolate per il soggiorno delle troupe, sconti su noleggi di autoveicoli e convenzioni con fornitori selezionati, etc .


Alcune film commission arrivano addirittura a concedere dei “marketing incentives”; la Film Commission di New York City, per esempio, mette a disposizione spazi pubblicitari sugli autobus della città , e anche la possibilità  di utilizzare stazioni radio e televisive comunali per promuovere i film girati nella Grande Mela e che ottengono il brand “Made in NYC”.


Secondo Anzalone “le forme d’incentivazione sono importanti per mantenere competitive quelle film commission che, lontane dai grossi centri produttivi, rischiano di vedersi penalizzate dall’aumento dei costi necessari per raggiungerle e per la mancanza di personale locale qualificato.
Inevitabilmente obbligano la produzione a portare le proprie maestranze, facendo lievitare i costi di vitto, alloggio, diarie; bisogna quindi che una Film Commission ragioni bene su quali sono i punti di forza e di debolezza, per trovare la formula migliore che la mantenga competitiva”.


LA PROSPETTIVA: NUOVE OPPORTUNITA’ PER IL MARKETING TERRITORIALE


“Visto il ruolo sempre più importante che il fenomeno del Cineturismo sta assumendo nel panorama internazionale, e gli effetti economici indotti sul territorio, la F.C. sta diventando non solo una struttura a servizio delle produzioni audiovisive, ma si sta configurando (questa è la sua naturale evoluzione) come un attore partecipe del processo produttivo e in particolare del legame che unisce il prodotto audiovisivo al territorio in cui è stato realizzato”.
E’ questa l’opinione di Marco Valerio Pugini, Presidente di APE.


Pugini sintetizza in tre punti le funzioni di una Film Commision “avanzata”.


1) Fornire il classico supporto alle produzioni audiovisive secondo gli standard più professionali


2) Essere un ente attivo che gestisca, amministri e controlli i fondi regionali (sempre più importanti per completare i finanziamenti di un film).


3) Promuovere azioni di marketing territoriale, nei progetti audiovisivi più rilevanti, attivandosi in settori specifici (distretti industriali, territorio, etc) con interventi sia all’interno del film, sia oltre, nell’uscita, seguendone il piano di marketing .


“In sostanza “” conclude il presidente dell’APE “” bisogna guardare non solo lo sviluppo di potenzialità  legate al turismo, ma anche alla creazione di sinergie tra il settore industriale e le opportunità  promozionali offerte dai prodotti audiovisivi stessi”.


*Tommaso Colognese è il  Coordinatore generale dell’APE

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