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direttore Paolo Di Maira

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ANTEPRIMA/Pezzi Unici

Foto di Ralph Palka e Anna Camerlingo

“Pezzi Unici” è la serie televisiva diretta da Cinzia TH Torrini, co-prodotta da Indiana Production con Rai Fiction, per Rai Uno distribuita nel mondo da Rai Com.
Di “Pezzi Unici”, che andrà in onda prevedibilmente nel prossimo autunno in 6 serate per 12 episodi da 50’, si può anticipare che la serie è un mix di generi, che intreccia il racconto generazionale contemporaneo con un dramma sociale e un giallo.

Ma la fiction vuol’essere soprattutto un atto d’amore per il mestiere degli artigiani artistici fiorentini e le loro botteghe che contribuirono a trasformare Firenze nella culla del Rinascimento.
Quest’ultimo è il tema portante, “che è avvolto in uno solido plot” racconta la regista.
Come è sua consuetudine, Torrini incardina la storia in una struttura complessa, con un linguaggio moderno, attrezzata a soddisfare i gusti dell’eterogeneo pubblico (“dai 10 ai 90 anni”) della maggiore rete generalista della televisione pubblica.

foto di Ralph Palka e Anna Camerlingo

Protagonista è il burbero Vanni (interpretato da Sergio Castellitto) artigiano falegname di San Frediano, storico quartiere dell’Oltrarno fiorentino, che deve fare i conti con l’improvvisa morte del figlio ex-tossicodipendente: abbandonato anche dalla moglie, cerca di riscattarsi dai suoi errori di padre e marito prendendo a bottega, come riabilitazione sociale, alcuni ragazzi problematici di una casa famiglia a cui insegna il mestiere dell’artigiano. Ma via via che il rapporto con i ragazzi cresce, Vanni inizia a sospettare che la morte del figlio non sia stata un suicidio…

Per Cinzia TH Torrini “Pezzi Unici” non significa solo aver mantenuto una promessa fatta agli artigiani fiorentini che nel 2009 le dettero il Premio del Porcellino come riconoscimento per aver contribuito a valorizzare Firenze; ma significa soprattutto aver potuto raccontare un mondo che l’ha affascinata fin da ragazzina, quando, racconta, sulla via che la portava a scuola, si fermava a guardare “un uomo col barbone nero e grembiulone che lavorava il cuoio”, fino a diventarne amica.
Il personaggio è Wanny Di Filippo, che con lo storico marchio “Il Bisonte” ha creato una rete di punti venditain tutto il mondo (“e senza mai delocalizzare la produzione”, tiene a sottolineare Torrini). Torrini comincia a raccogliere materiale sugli artigiani fiorentini e nel 2013, con il contributo della Camera di Commercio di Firenze, realizza un corto dal titolo “Firenze capitale dell’arte e dell’artigianato” per mostrare l’eccellenza creativa locale esportata in tutto il mondo e le sue potenzialità economiche.

foto di Ralph Palka e Anna Camerlingo

Questo antefatto è necessario per capire meglio la storia di “Pezzi Unici”. Non la trama, che scoprirà il pubblico, ma il senso.
Indicativa è la citazione di “Elisa di Rivombrosa”, sontuosa serie tv in costume venduta in tutto il mondo e record d’ascolti in Italia, nel 2003, con oltre 12 milioni di telespettatori. Nella realizzazione di quella fortunata serie “gli abiti furono fatti tutti a mano, e le sete erano auteniche” racconta la regista: e l’attenzione ai dettagli fu un elemento non secondario del suo successo, “perchè il pubblico si accorge quando quel che vede è di qualità, e lo apprezza”. Stessa ricerca per “Pezzi Unici”: La via degli artigiani fiorentini, dove Torrini ha girato nella scorsa estate per 4 settimane, non è un set ricostruito in studio, ma è una via vera, anche se non è a Firenze.

“Con la produzione abbiamo deciso di girare a Prato”, racconta la regista, “a seguito di un incontro con Stefania Ippoliti di Toscana Film Commission a Berlino, nel febbraio dello scorso anno durante il festival. Lei ci suggerì la location pratese perchè ci avrebbe garantito una base logistica attrezzata nei locali di Manifatture Digitali Cinema che ha tutte le caratteristiche di un cineporto” (leggi qui).

La produzione – con il supporto di Toscana Film Commission e Toscana Promozione – ha fatto il resto: il location manager è stato per un mese a Prato e ha rintracciato tutti i proprietari di negozi sfitti di una via del centro storico, via Muzzi, guadagnandone la fiducia e riuscendo ad affittare i fondi per il periodo delle riprese. “Lì abbiamo “riaperto” con il nostro reparto di scenografia le botteghe dove si svolge la storia, era come essere a Cinecittà, ma con botteghe, materiali e artigiani autentici.”

Tutto questo è stato possibile grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale di Prato che ha accolto le richieste della produzione e mediato con gli abitanti e i commercianti della strada. “La collaborazione tra Comune e Produzione – racconta Raffaella Conti di Toscana Toscana Film Commission – è stata talmente soddisfacente che quest’ultima sta preparando una targa da apporre sulla strada per ricordare l’esperienza della fiction”.

Toscana Film Commission, infatti, ha lavorato a fianco della produzione e della regista fin dai primi sopralluoghi. E’ proprio in questa fase che è stata presentata la città di Prato come location e come luogo di accoglienza per il cinema con gli spazi di MDC.

La produzione ha quindi potuto usufruire di funzionali uffici di produzione, spazi per il casting e per trucco/parrucco dalla fase di preparazione fino a fine riprese.

La scelta di Prato ha permesso, inoltre, di non congestionare Firenze, la quale comunque guida la storia, e si mostra: “Abbiamo girato a Firenze per tre settimane”.

Foto di Ralf Palka e Anna Camerlingo

Oltre ai luoghi iconici, come Piazzale Michelangelo, Piazza di Santo Spirito, Piazza Santa Maria Novella, Piazza Santa Croce, Piazza del Duomo, Piazza Santissima Annunziata (dove è localizzata l’abitazione del protagonista) appaiono anche luoghi meno “visitati”, come il parco di villa Bardini, Piazza del Carmine, Piazza de’ Ciompi, il Cenacolo di Andrea del Sarto o il museo Bellini, la villa di Maiano e il palazzo Corsini. E ci sono pezzi unici come la leggendaria bottega del ricamo di Loretta Caponi, che ha ser- vito e serve dive e regine di tutto il mondo, o l’Antico Setificio Fiorentino, collezione unica di telai del’700 appartenuti alle nobili famiglie fiorentine, tornato alla sua funzione di laboratorio grazie allo stilista Stefano Ricci.

Il legame delle storie con i luoghi è la “magnifica ossessione” che accompagna Torrini in tutte le sue fiction di successo: dal Castello di Agliè, in Piemonte, di “Elisa di Rivombrosa” alla Maremma toscana di “Terra ribelle”, ad “Un’Altra Vita” che ha fatto scoprire la bellezza dell’isola di Ponza anche in inverno, a “Sorelle”, che ha fatto innamorare gli italiani di Matera. Firenze ha un valore aggiunto perchè la bellezza dei luoghi è costruita, nei secoli, dal lavoro dell’uomo: “Credo che solo valorizzando il lavoro degli artigiani riusciremo a conservare nel tempo le cose belle che abbiamo” dice Cinzia, che annota: “gli artigiani hanno una loro serenità perchè sono creativi; e quelli che sono creativi con le mani hanno qualcosa di diverso, di speciale”.

Musica per le orecchie di Jacopo Ferretti, direttore di Confartigianato di Firenze, che ha seguito, collaborando con la Camera di Commercio di Firenze, la lavorazione di “Pezzi Unici”.

Foto di Ralf Palka e Anna Camerlingo

L’associazione ha assicurato la disponibilità di una sessantina di aziende artigiane che hanno “ricreato” il mercatino di Santo Spirito e la notte bianca a Prato, visibili nella serie.

“Il nostro è un mondo che è vivo, ma è importante che la sua conoscenza venga trasmessa alle nuove generazioni. Noi confidiamo nella potenza della fiction per dare visibilità a questo mestiere antico ma anche molto attuale”, dice Ferretti a Cinema & Video International, manifestando grande soddisfazione per aver contribuito a metter in scena artigiani veri al posto di generiche comparse.

Soddisfazione da parte di Toscana Film Commission, garante del progetto nella mediazione tra produzione e istituzioni cittadine: “L’indotto economico – conferma Raffaella Conti – è stato importante considerando quello diretto, generato da hotel, ristoranti, professionalità e quello indiretto, risultato dall’utilizzo di imprese locali per fornire beni e servizi alle società di produzione come per i reparti di scenografia e costumi”.

Inoltre “Pezzi unici” rappresenta, per Toscana Film Commission, una tappa importante nel percorso di valorizzazione delle vocazioni del territorio attraverso le serie tv: ieri la tradizione del tessile pratese con “Medici”, oggi, con “Pezzi unici”, l’eccellenza dell’artigianato artistico di Firenze e Prato.

Oltre ai Comuni di Firenze e Prato, della Regione Toscana, di Confartigianato di Firenze, il progetto ha goduto della collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio tramite Oma(Osservatorio dei Mestieri d’Arte) perché, ne è convinta Cinzia Th Torrini, “nella bellezza e nella creatività Firenze è la sintesi di identità italiana e appeal internazionale”.

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