di Adriana marmiroli
C’era una volta un attore di successo, con un’avviata carriera internazionale.
Si chiamava Andrea Occhipinti ed era un curioso.
Uno che nelle sue peregrinazioni professionali all’estero invece dei party frequentava i cinema d’essai, dove vedeva opere che da noi mai si erano/sarebbero affacciate.
Con un paio di amici pensò all’idea di comprarne qualcuno e importarlo in Italia. Ma come?
Chiedendo lumi qua e là si imbatté in un distributore tedesco che deteneva i diritti di vendita internazionale di un titolo come “Cobra verde”, che univa il triplice appeal di nomi come Herzog, Kinski e Chatwin.
Era il 1987 e, ricorda oggi Occhipinti, “lo comprammo prima ancora di sapere cosa e come fare per diventare distributori cinematografici”.
L’avventura Lucky Red iniziava così.
Da allora ha distribuito qualche centinaio di opere, titoli di rilievo italiani, europei ed americani come (alla rinfusa) “Caro Diario”, “I soliti sospetti”, “Shine”, “Molto rumore per nulla”, “La marcia dei pinguini”, “Una canzone per Bobby Long”, “Mare dentro”, “Lola corre”, “In the Mood for Love”, “Tanguy”, “In & Out”, “Le onde del destino”, “L’amore molesto”, “Sonatine””¦
Nel 1997 si è affacciato anche all’homevideo.
I tempi sono cambiati, le ambizioni di un piccolo distributore sono cresciute, di pari passo con la passione per la caccia al buon film, al nuovo autore, alla cinematografia da lanciare.
In tempi in cui tutto pare essere già stato detto e scoperto, quest’anno Lucky Red ha scovato “4 mesi, 3 settimane, 2 giorni” che poi avrebbe vinto Cannes e fatto parlare di fenomeno Romania.
In listino per il 2008 affianca a “Cous Cous”, vincitore morale della Mostra di Venezia, “Il divo” di Sorrentino, “Paranoid Park” di van Sant, “L’anno che i miei genitori andarono in vacanza”, candidato dal Brasile all’Oscar 2008, “Funny Games”, remake a firma Haneke del suo stesso film, con la Watts, Roth e Michael Pitt, “Sonetaula” di Mereu.
Occhipinti non si arrende al cambiare della scena cinematografica, semmai si adegua ed evolve, preparandosi alle scommesse del prossimo decennio.
“Mi guardo indietro e non ho rimpianti, non certo per il mestiere di attore. Vedo semmai con orgoglio le tante scommesse vinte e il fatto di aver creato una società che ha una sua identità , in cui lavorano persone tra loro affiatate, in sintonia, animate da un forte spirito di gruppo. Ci aspettano forti cambiamenti nel nostro settore. L’importante è mantenere entusiasmo e freschezza di vedute”.