direttore Paolo Di Maira

ANNECY / Vittorie italiane

Si chiude con due successi italiani quest’ultima edizione del Festival Internazionale dell’ Animazione che si è svolta ad Annecy dall’11 al 17 giugno scorsi. Per la prima volta un film di diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia vince il premio per il miglior cortometraggio di fine studi. È La notte di Martina Generali, Simone Pratola, Francesca Sofia Rosso. Un corto in 2D basato sull’omonimo concerto di Antonio Vivaldi e ambientato durante il carnevale di Venezia. Il Cristal per il miglior lungometraggio è andato invece a Linda e il pollo che ha vinto anche il premio della Fondazione Gan. Una coproduzione italo-francese di Chiara Malta e Sébastien Laundebach.

Un’edizione definita dagli organizzatori “senza precedenti”. Il Festival e il Mifa, ovvero il Mercato Internazionale del Film d’Animazione, hanno accolto 15.820 accreditati (un aumento del 19% rispetto al 2022), provenienti da 102 paesi. “Più che mai, Annecy merita il suo status di capitale mondiale del cinema d’animazione”, ha dichiarato il direttore di Citia Mickaël Marin.

Uno status che il festival si è conquistato sul campo anno dopo anno dal 1960 e che difficilmente gli può essere tolto. In una cittadina di magnifica bellezza incastonata tra le montagne savoiarde dove il problema è semmai come fare ad accogliere tutta questa gente.

Fra gli ulteriori highlights del programma, la cerimonia a sorpresa per Chris Meledandri, fondatore dello studio di animazione Illumination insieme alla Universal Pictures, che ha ricevuto il Golden Ticket Award alla carriera dalla superstar musicale Pharrell Williams. L’autore della hit Happy ha consegnato il premio dopo la presentazione delle prime immagini di Migration, il nuovo film della Illumination diretto da Benjamin Renner insieme a Guylo Homsy.

Migration segue una famiglia di anatre domestiche che convincono il padre iperprotettivo a unirsi a loro in un’avventura lungo la costa degli Stati Uniti. Il film, attualmente in produzione, uscirà nei principali territori il 22 dicembre di quest’anno.

Fra le star che sono al lavoro su film di animazione anche Leonardo DiCaprio (con la sua Appian Way Productions) insieme a Mike Medavoy, veterano produttore Hollywoodiano di oltre 300 film fra i quali La sottile linea rossa di Terrence Malick e Il cigno nero di Darren Aronofsky, al suo primo film in animazione. Presentato in anteprima mondiale ad Annecy, Ozi – Voice Of The Forest, diretto dal regista britannico Tim Harper, incoraggia la nuova generazione a usare la propria voce per proteggere il nostro pianeta. Un film per un pubblico familiare che racconta la storia dell’orangutan orfano del titolo, che usa le sue abilità di influencer per salvare la sua foresta e la sua casa dalla deforestazione.

Ma l’emozione più forte il pubblico della Grande Salle l’ha vissuto durante la presentazione del cortometraggio Once Upon a Studio di Trent Correy e Dan Abraham che celebra i 100 anni di autori e personaggi del Magic Kingdom creato da Walt Disney. Con due standing ovation per quello che ha rappresentato e rappresenta tuttora la Disney per la comunità dell’animazione e per il pubblico e per Eric Goldberg, premio alla carriera del festival, animatore principale del Genio in Aladdin e co-regista di Pocahontas. Una delle Disney legend, sebbene non di prima generazione, responsabile delle animazioni disegnate a mano di questo corto in animazione tradizionale, CG e live action che in poco più di 8 minuti riporta sullo schermo oltre 500 memorabili personaggi capitanati dal capostipite Topolino per una foto di gruppo. Una piccola meraviglia con oltre 40 voci originali di mitici personaggi, incluso materiale inedito di Robin Williams, che fa scendere le lacrime e aprire il sorriso anche al meno disneyano degli spettatori, con la partecipazione dello story artist e animatore Burny Mattinson, una delle leggende Disney, scomparso quest’anno, che ha lavorato ininterrottamente per 70 anni alla Disney più di chiunque altro, più di zio Walt stesso. Il film sarà abbinato a Wish di Chris Buck e Fawn Veerasunthorn in sala a novembre, che pure riporta in scena alcuni dei personaggi storici in una nuova storia che celebra la forza dei desideri. “Non è come gli altri film che abbiamo fatto finora”, ha spiegato una emozionatissima Jennifer Lee, la direttrice creativa degli studios, usando ripetutamente la parola “legacy”, eredità, svelando le prime immagini. Non pienamente convincenti però, a partire dalla protagonista che assomiglia sia per tratti che recitazione alle ultime eroine politically correct più che a Biancaneve o alla Bella addormentata, capolavori di ispirazione per questo 62o classico. Insomma, prendendo a prestito le parole della Lee, “ più profondo è il desiderio, più difficile è il viaggio”.

Lato Mifa, Disney ha svelato i nuovi progetti televisivi ad Annecy, tra i quali, pescando nello sterminato repertorio a disposizione, una serie prescolare sulla sirenetta Ariel. Mentre assistendo all’ anteprima mondiale del primo episodio della prima serie tv assoluta della Pixar, Win or Lose, il primo pensiero è: perché non l’hanno fatto prima. Una serie di qualità cinematografica, e non poteva essere altrimenti, che presenta una super mamma tutfare e i suoi due figli alle prese con i problemi di oggi, disponibile su Disney + da dicembre.

Prossima edizione dal 9 al 15 giugno 2024 con il Portogallo paese ospite.

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