E’ nata Animation Italia: la nuova Associazione Nazionale che raggruppa e rappresenta le imprese indipendenti della produzione audiovisiva e multimediale in animazione.
Presieduta da Giorgio Scorza (vicepresidente Riccardo Trigona), Animation Italia nasce con una chiara vocazione imprenditoriale, coincidendo la data di nascita, 26 febbraio, con la firma, da parte della nuova associazione, di una convenzione biennale (2016-2017) con Asseprim, la Federazione Nazionale che rappresenta le aziende di Servizi Professionali per le Imprese in seno a Confcommercio-Imprese per l’Italia.
La collaborazione tra le due realtà, recita il comunicato, ha come principale finalità quella di “rafforzare la promozione, nazionale e internazionale e la tutela degli interessi del settore, in generale, e delle imprese, nello specifico”.
“Riteniamo di dover sostenere l’Animazione Italiana sia per il suo aspetto socio-educativo verso i giovani sia come settore di punta dell’audiovisivo, che valorizza le grandi capacità nazionali nella creatività artistica e nell’innovazione” ha dichiarato il presidente Asseprim Umberto Bellini.
Animation Italia guarda all’Europa e al mondo: “In uno scenario internazionale ed europeo in cui il cinema e l’audiovisivo di animazione sono in costante e vertiginosa crescita “, si legge “Animation Italia si propone come fulcro di sviluppo di un nuovo sistema associativo-imprenditoriale che ha l’obiettivo di costruire – in sinergia con tutti i player – una nuova prospettiva in termini economici e creativi”.
Inoltre, la nuova associazione “accoglie con grande favore il recentissimo disegno di legge del Governo in materia di cinema audiovisivo che fa sue le istanze dei produttori indipendenti : il consolidamento dell’industria audiovisiva, politiche incentivanti delle coproduzioni internazionali, regole chiare per tutti, l’ottimizzazione nella gestione dei diritti e nella distribuzione multimediale e internazionale, la formazione professionale sempre aggiornata, la definizione di un mercato efficacemente concorrenziale e la centralità del merito”.