Se il Festival del film di animazione di Annecy è appena andato a Cannes, dove il maggiore festival di animazione d’Europa e uno dei più importanti del mondo e il Marché du Film hanno creato quest’anno Animation Day, un’intera giornata dedicata all’animazione, l’Academy va a Annecy, in programma dal 10 al 15 giugno prossimi. Per la prima volta da Hollywood arrivano due rappresentanti dell’Academy of Motion Picture Arts & Sciences che spiegheranno come creare le condizioni necessarie affinché un film d’animazione, corto o lungo, possa competere per gli Oscar. Mercoledì pomeriggio, Tom Oyer e Meredith Shea, Associate Director Member Relations and Awards, illustreranno i dettagli del processo di domanda e di voto per entrambe le categorie di Oscar. Annecy si unisce inoltre quest’anno ai festival di animazione di Ottawa, Hiroshima e Zagabria diventando partner degli Annie Awards, organizzati dall’ASIFA-Hollywood.
Una visione sempre più global e internazionale per rafforzare la visibilità dei film d’animazione soprattutto europei e il sostegno al settore industriale quella del CITIA diretto da Mickaël Marin, l’istituzione pubblica di cooperazione culturale dietro il festival di Annecy, il contemporaneo mercato Mifa (dall’11 al 14 giugno) ma anche il Forum Blanc.
Evento invernale che dal 2010 veniva organizzato nella cittadina savoiarda per supportare i professionisti dell’animazione nella trasformazione digitale dei media, della tecnologia e dei contenuti, la cui missione è da quest’anno inglobata nelle manifestazioni di giugno, per offrire un programma trasversale, ancora più ambizioso e complementare all’offerta esistente, dedicato alla realtà virtuale e ai suoi derivati.
Dunque un’edizione “monstre” questa 43a del Festival, per riaffermare e rafforzare Annecy come luogo di incontro internazionale inevitabile (“incontournable” per dirla con i comunicati stampa, e con un programma del genere sarebbe d’altronde un gran peccato non metterlo in agenda) essenziale, per la creazione animata in tutte le sue forme. Piuttosto, vista la mole di incontri, presentazioni, pitch, tavole rotonde, conferenze stampa, proiezioni, anteprime, market screening, sessioni di autografi, omaggi, retrospettive, mostre e vernissage, concerti animati, ci sarebbe bisogno di almeno un “doppio” (meglio due) che partecipi al nostro posto a tutti gli appuntamenti ai quali altrettanto inevitabilmente saremo costretti a rinunciare. Considerato che sono sei i giorni del festival, quattro quelli del mercato e qualche pausa bisognerà pure farla, è certamente essenziale fare bene le proprie scelte.
GLI ITALIANI E IL GIAPPONE, PAESE OSPITE
Sono dieci i lungometraggi in concorso, fra i quali spicca “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” di Lorenzo Mattotti, prodotto dai francesi di Prima Linea con gli italiani Indigo Film, Rai Cinema e col Mibac, nei cinema francesi il 9 ottobre (distribuito in Italia dalla BIM)appena presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard. La nuova sezione pure competitiva Contrechamp, che sostituisce la categoria del film fuori concorso, riunisce altri otto lungometraggi, con l’obiettivo di offrire una migliore vetrina per i lungometraggi più singolari. Nell’edizione 2019 poi, anche la realtà virtuale avrà la sua categoria competitiva e un’area più ampia e potenziata al Mercato, mentre nel VR Dome, una nuovissima area dedicata, una selezione di altre creazioni in realtà virtuale aspetta di essere scoperta per tutta la durata del festival, file permettendo. La struttura sarà infatti aperta anche ai non accreditati. Se 11.700 erano gli accreditati al solo festival nel 2018 e 115mila i biglietti staccati, senza un Vip Pass come a Disneyland sarà dura!
Altri italiani poi, sono presenti in altre sezioni, incluso Antonio Vivaldi. Le sue Quattro Stagioni allieteranno uno dei concerti al Musée-Château, in una performance audiovisiva con animazione e tecnologie contemporanee che offrirà un’esperienza sensoriale completamente diversa, sia visivamente che acusticamente, delle sue opere. Performance in prima assoluta, martedì sera, progettata dall’Università delle Arti di Tokyo (Tōkyō Geijutsu Daigaku), proposta dall’Agenzia per gli affari culturali del governo giapponese. All’animazione del Sol Levante è infatti dedicata questa edizione.
All’illustratrice italiana Virginia Mori e Dean DeBlois, sceneggiatore e regista dell’acclamata trilogia “Dragon Trainer”, il compito di valutare i film di diploma, fra i quali “Chionophile”di Giulia Bianchi e Nicolina Sterbet della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano.
Lo special tv sulla Shoah prodotto da Rai Ragazzi e Larcadarte “La stella di Andra e Tati”di Rosalba Vitellaro e Alessandro Belli, è invece l’unico prodotto italiano in selezione nella categoria Film TV.
Se la dovrà vedere con serie tv come le inossidabili “Powerpuff Girls” o il recente vincitore del Pulcinella Award di Cartoons on the Bay quale migliore serie prescolare, l’inglese “Becca’s Bunch”. In giuria, la produttrice Netflix, Jinko Gotoh (“The Lego Movie 2”, “Il Piccolo Principe” e il prossimo “Klaus”)e l’armeno Vrej Kassouny, direttore del festival ReAnimania di Yerevan.
L’unico italiano selezionato nella categoria cortometraggi (40 opere in totale) è il marchigiano Roberto Catani con “Per tutta la vita” (coproduzione Italia-Francia). La musica del corto è del bolognese Andrea Martignoni che è invece stato selezionato con “Memorie di Alba” nella categoria Perspectives, codiretto con Maria Steinmetz (coproduzione Italia-Germania). In realtà di italiano fra i corti c’è anche Donato Sansone, ma “Bavure”, il suo ultimo film, in 2D e dal vero, è prodotto da Autour de Minuit, una delle società francesi più rinomate, Oscar 2010 con “Logorama”, il celebre corto che utilizzava immagini e loghi di marchi famosi per rappresentare personaggi, oggetti, veicoli e altro. In giuria corti, fra gli altri, il regista giapponese Koji Yamamura, già vincitore a Annecy nel 2003, parte della delegazione giapponese che vede come ospite d’onore l’animatore Yôichi Kotabe, uno dei principali associati di Isao Takahata, con una masterclass lunedì 10. Occasione per ricordare la sua impressionante carriera, parlare del suo ruolo e delle sue collaborazioni con alcune delle figure più apprezzate dell’animazione giapponese. Kotabe, Takahata, scomparso un anno fa, e Miyazaki lasciarono la Toei per fondare un loro studio e lavorarono insieme, fra l’altro, alla ormai mitica serie televisiva “Heidi” (1974). Giovedì pomeriggio è invece in programma anche quest’anno, nell’ambito del Mifa, un incontro con Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi, durante uno dei numerosi Share With con i maggiori broadcaster ma non solo (ci sono anche gli Amazon Studios), per conoscere le esigenze di acquisto e coproduzione degli investitori.
GLI STUDIOS AMERICANI
Il festival si aprirà con due anteprime mondiali: quella del film “Playmobil”di Lino DiSalvo, primo lungometraggio ispirato alle famose figure giocattolo (in Italia il 7 novembre), prodotto dallo studio canadese ON Animation Studios– parte del gruppo ON Kids & Family basato a Parigi e diretto da Aton Soumache, noto per aver prodotto il film “Il piccolo principe” – e dei nuovi corti Warner Bros. “Looney Tunes Cartoons”. Martedì pomeriggio DreamWorks Animation presenterà in anteprima la sua prossima serie di lungometraggi, fra i quali “Abominable”(“Il Piccolo Yeti”, in uscita il 3 ottobre), una coproduzione con Pearl Studio della China Media Capital – joint venture cino-americana fondata da DreamWorks Animation e da società di investimento cinesi – scritto e diretto da Jill Culton, prodotto da Suzanne Buirgy con Todd Wilderman anche co-regista. Il programma, introdotto dalla presidente di DreamWorks Animation, Margie Cohn, includerà un’estesa anteprima del film in lavorazione, estratti dei film in arrivo nel 2020 e si chiuderà con la prima mondiale dell’ultimo cortometraggio dello studio, “Marooned”, diretto da Andrew Erekson. Venerdì, non poteva poi mancare la Pixar, con la proiezione dell’ultimo, quarto capitolo della saga di “Toy Story” alla presenza del suo regista, Josh Cooley (nei cinema il 27 giugno) ma anche la Disney, con il making of di “Frozen 2 – Il segreto di Arendelle”(uscita 12 dicembre, il 22 novembre negli Usa). I registi di tre nuovi cortometraggi inoltre, parte dello Short Circuit, il programma sperimentale degli Studios – “Just A Thought”, diretto da Brian Menz, “Exchange Student”, di Natalie Nourigat e “Jing Hua”, di Jerry Huynh – presenteranno i loro lavori in anteprima mondiale ad Annecy.
I cortometraggi saranno disponibili per la primavera del 2020 negli Stati Uniti su Disney +, il nuovo servizio di streaming della Disney. Altri ospiti Vip dagli Stati Uniti sono Eric Darnell, co-regista di “Madagascar” e “Antz”, e l’ex capo della tecnologia dei personaggi di DreamWorks, Larry Cutler, pionieri nell’animazione immersiva e interattiva con Baobab Studios. Vincitori di sei Emmy Awards e del primo Annie Award per una produzione in VR, i due saranno i protagonisti di unKeynote speech giovedì pomeriggio. Dopo aver presentato “Hotel Transylvania 3” l’anno scorso, Genndy Tartakovsky torna ad Annecy con “Primal”, sua prossima serie tv per Cartoon Network di cui presenterà mercoledì pomeriggio il Work In Progress.
Quanto a Netflix, martedì pomeriggio il controverso OTT presenterà la sua varietà di animazione giapponese originale di alta qualità, offrendo in esclusiva anche un dietro le quinte dei progetti attuali e di quelli in cantiere, fra i quali il suo prossimo film d’animazione “Klaus” (mercoledì mattina il Work In Progress).
Esordio alla regia di Sergio Pablos, co-creatore di “Cattivissimo Me”,ora a capo dello studio spagnolo di animazione che porta il suo nome (Sergio Pablos Animation Studios)dove è stato realizzato il film con il software Toon Boom Harmony, “Il software più potente mai creato per la produzione di animazione” 2D.
Perché Pablos, ex animatore Disney, non si è mai rassegnato al declino delle due dimensioni nella produzione di lungometraggi mainstream in favore della CGI, continuando così a Madrid la tradizione del “Rinascimento Disney” degli anni ‘90. Ambientato nell’estremo nord, il film verrà celebrato sull’erba verde del Pâquier con una gigantesca palla di Natale in cui farsi un photocall.
ANIMAZIONE, SOSTANTIVO FEMMINILE
Come avevamo già avuto modo di notare lo scorso anno, ormai quasi tutti i principali studi di animazione di Hollywood sono guidati da donne. Cambierà la cultura e la produzione dei principali studi? Crediamo di sì. Sarà interessante quindi capire che tipo di impatto hanno e avranno queste donne nel settore dell’animazione in termini di successo finanziario, produzione di contenuti creativi ma anche promozione della diversità, inclusione e appartenenza. L’associazione internazionale WIA-Women in Animation animerà l’intera giornata di lunedì appunto sui temi dell’animazione al femminile. “Il nuovo volto della leadership dell’animazione a Hollywood” è il titolo del convegno forse più interessante della giornata, al quale parteciperanno Melissa Cobb, VP Originals & Animation Netflix, Margie Cohn, Presidente Dreamworks Animation, Allison Abbate, EVP Warner Animation Group, Andrea Miloro, Co-Presidente Fox Animation, Ramsey Naito, EVP Animation Production & Development Nickelodeon e Kristine Belson, Presidente Sony Pictures Animation, che, fresca di Oscar per “Spider-Man: New Generation”, mercoledì presenterà i progetti futuri dello studio.
La regista Nora Twomey invece, seguendo le orme di Guillermo del Toro e Richard Williams, si rivolgerà ai giovani talenti e studenti del Mifa Campus, alla sua terza edizione, fornendo i suoi consigli.
Il Mifa Campus, in programma martedì 11, è infatti pensato per gli studenti, i nuovi professionisti ed esperti del settore per integrare le conoscenze in formazione, reclutamento o processo di creazione.
Nora Twomey, del pluripremiato studio di animazione irlandese Cartoon Saloon, è la prima donna “patron” del campus. Premiata lo scorso anno per il film “Sotto il burqa”, la regista torna ad Annecy anche come membro della giuria lungometraggi.
LA FRANCIA E IL NUOVO MIFA
E la Francia? Tra l’invasione Usa e quella giapponese sembrerebbe un po’ poco lo spazio all’animazione d’Oltralpe.
Ma quest’anno ad Annecy la grande maggioranza dei Work In Progress sono coproduzioni o progetti francesi, senza parlare del solito profluvio nei cortometraggi, dove troviamo fra gli altri “Per Aspera Ad Astra” di Frank Dion, autore già Cristal per il miglior cortometraggio tre anni fa, “Mémorable” del pluripremiato autore bretone Bruno Collet, ma anche la portoghese Regina Pessoa con “Oncle Thomas – La comptabilité des jours” prodotto dai parigini Les Armateurs e l’ONF-Office National du Film du Canada. Posto d’onore inoltre, a tre film francesi, in programma nella sala grande del Bonlieu per l’ambita proiezione serale.
Martedì sera, Jean-François Laguionie presenterà in anteprima il suo nuovo film “Le Voyage du Prince”, una specie di gioco di specchi di “Château des singes” vent’anni dopo, realizzato insieme a Blue Spirit Productions (“La mia vita da zucchina”). “Les Hirondelles de Kaboul” di Zabou Breitman e Éléa Gobbé-Mevellec è il film (in concorso) di mercoledì. Il Mifa Industry Award inoltre, sarà assegnato a Marc du Pontavice, fondatore di Xilam Animation e produttore di “J’ai perdu mon corps” di Jérémy Clapin, film in concorso che avrà la sua proiezione principale giovedì sera.
A proposito del Mifa, è un mercato in costante crescita, arrivato a un totale di 8mila metri quadrati di spazio espositivo. Il 2018 è stato un anno record: 3.800 partecipanti (+ 23%), 490 compratori e distributori, 827 espositori, 75 paesi rappresentati. Non pago dei successi, il mercato del film di animazione continua ad evolversi.
Proprio nel cuore del Mifa ci sarà un Buyers’ Club, nuova area interamente dedicata agli acquirenti, mentre per tutti gli operatori, per la prima volta, ci sarà un pomeriggio di proiezione di lungometraggi nelle ultime fasi della produzione, per dare supporto ai film d’animazione per adulti. Infine, una piattaforma di 1.500 metri quadrati sul lago (erano la metà nel 2018), ospiterà, per la prima volta, stand con terrazze, una nuova sala conferenze e, come al solito, la Chill Out Area. Per tentare di rilassarsi fra un appuntamento e l’altro di questa maratona dell’animazione, anzi tre.