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OWEN DENNIS: Among Us, dal gioco-fenomeno alla serie animata

Il fenomeno Among Us al MIA: protagonista della prima giornata del Mercato Internazionale Audiovisivo è stato Owen Dennis, Showrunner per  CBS  Studios, dell’attesissima serie tratta dal gioco esploso durante Covid e poi diventato un fenomeno globale, giocato  da 500.000.000 persone al mondo al mese, con 4 miliardi di visualizzazioni su YouTube, 2,2 su twitch.

I giocatori vanno dai 5 ai 99 anni, inclusi politici e personaggi famosi: uno smartphone su tredici lo ha installato: “la questione non tanto è quale sia il suo target, ma quale non lo sia”. Scherza Owen, intervistato da Jesse Whittock, International Co-editor di Deadline, nell’incontro dal titolo Among Us: A creative Journey from Gaming Sensation to Highly anticipated Animated Series

Costruire una storia e dare una personalità agli 11-12 personaggi protagonisti, che nel gioco, vivono una nave spaziale da dove devono eliminare i traditori che si trovano fra loro sono state le sfide più interessanti della trasformazione del gioco in serie tv.

Il gioco,  infatti, non è particolarmente ricco, narrativamente. La struttura che però gli è sottesa, e che verrà applicata alla serie è quella classica del whodonit. Il riferimento, spiega Dennis, “sono i gialli di Agatha Christie che ha molto amato da ragazzo. All’intento di un gruppo chiuso di persone, c’è un cadavere, che innesca un’indagine, e poi ne appare un altro e così via. Fino a scoprire il killer e catapultarlo fuori dall’astronave, nello spazio.”

“La serie, – continua –  sarà essenzialmente una commedia, infarcita di elementi drammatici, di orrore, fantascienza e avventura. Con un humor molto astratto, visto che i personaggi non hanno faccia.” Questa impossibilità di contare sull’aiuto dell’espressività facciale ha fatto si che ci si concentrasse molto sulle voci, che devono essere l’elemento distintivo.” Gli attori  che hanno prestato le loro, sono piuttosto conosciuti in USA e internazionalmente (Elijah Wood, Ashley Johnson, Randall Park, Yvette Nicole Brown…) e il doppiaggio, laddove sarà necessario, non presenterà particolari problemi non essendoci il labiale, aggiunge Dennis.

La sfida, inoltre,  è stata quella di far conoscere i caratteri principali degli 11 personaggi in 15 minuti (la durata di un episodio): ecco perché il lavoro di scrittura è stato molto orientato nell’approfondire le diverse personalità e le loro dinamiche. 

Tecnicamente la serie, che si compone di dieci episodi, corrisponde a una giocata, ovvero ad un ‘caso’ da risolvere. Potenzialmente, dunque ci potrebbero essere molte stagioni, ma precisa Dennis, “non ne ho idea, visto che, per lo stato in cui si trova la tv ora, ogni stagione sembra sempre l’ultima. Io, comunque, sono pronto.”

La serie adesso è stata completata, e, dice Owen Dennis, “siamo in contatto con streamers e buyers per le vendite.”

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