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direttore Paolo Di Maira

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ALTO ADIGE/Un Sistema che piace all’Europa

Sono poche le coproduzioni fra l’Italia e la Germania (o l’Austria e la Svizzera), pochissime e difficili da realizzare E mentre si cerca di predisporre strumenti efficaci per svilupparle (è ancora in via di definizione il fondo di co-sviluppo fra Italia e Germania di cui si parla da circa un anno), è il Tax Credit che fa da collante fra questi paesi e consente loro di valicare i confini e lavorare insieme, soprattutto se supportato da un adeguato sostegno da parte del territorio che ospita le riprese.

Questo, in sostanza, è emerso dalle tre case histories presentate a Incontri#4: tre giorni in cui BLS, la Film Commission altoatesina, per il quarto anno consecutivo, ha riunito a Bolzano (nello Schloss Hotel Korb ad Appiano, dal 10 al 12 aprile) una sessantina di produttori provenienti da Italia, Germania, Austria e Svizzera.

“I fondi regionali tedeschi non ci bastavano per chiudere il budget di circa 7 milioni di euro, per cui abbiamo considerato da subito l’idea di realizzare una coproduzione. Ci abbiamo provato con l’Austria, ma non è stato possibile”, spiegano Gabi Lins e Oliver Schündler, produttori per la tedesca Lucky Birds Pictures di “Georg Elser- Es muss sein!” (titolo prov- visorio). Torsten C. Fischer girerà il film in Alto Adige la prossima estate: è la storia di un falegname che, nel 1939 cercò di assassinare Hitler con una bomba, mancando però l’obiettivo di soli 13 minuti.

“Se il tuo progetto di film non è una coproduzione e non è imprescindibile girare in Italia, -dice Schündler-, ha senso venire in Italia solo in casi allettanti come questo, perché la possi- bilità di combinare il fondo con il Tax Credit permette di rimpiazzare l’FFF in Germania o il FISA in Austria, che altrimenti si perderebbero.
Con il sostegno di 500 mila euro da BLS il pacchetto è diventato molto interessante per noi, soprattutto perché siamo a Monaco, ad appena tre ore di macchina dal Sud Tirolo.
In termini di logistica e di locations, poi, abbiamo avuto un grande supporto, e abbiamo anche trovato un posto dove abbiamo potuto ricostruire la birreria dove avvenne l’attentato, la Burgerboikeller, che oggi a Monaco non esiste più.”

Vantaggi geografici, logistici, ma anche qualche svantaggio, afferma Gabi Lins: “I 200 mila euro di tax credit che ci spettano (spenderemo sul territorio 800 mila euro), non sono cash, ma un credito che viene scalato dalle imposte.
Per questo è necessario assumere personale locale o che il personale tedesco venga impiegato dalla società di service italiana a cui poi noi produttori dobbiamo pagare un fee, una cifra che deve essere ancora negoziata e che oscilla dall’8 al 10%, anche a causa dell’incredibil- mente complesso livello di burocrazia.”

Lucky Bird probabilmente collaborerà con Albolina, società altoatesina nata nel 2012, che ha già fatto produzione esecutiva per “Das Finstere Tal” (diretto da Andreas Prochaska e prodotto dall’austriaca Vivo Film), grande successo alla Berlinale candidato con 9 nominations ai Lola Awards, i premi del cinema tedesco.
“Ma in realtà il Tax Credit è cash, – ribatte Thomas Menghin di Albolina, perché quando il 16 del mese ti arriva la lettera di credito da Roma, quelli sono soldi che non devi pagare.”

Su “Das Finstere Tal” Albolina ha lavorato in tandem con Cattleya, risparmiando così i costi per il trasferimento del personale amministrativo da Roma, e beneficiando al contempo dei vantaggi di una società di grande, come spiega Marco Chimenz: “Quello che io farei se fossi un produttore straniero è chiedere consiglio alla BLS perché mi orienti verso una società seria e possibilmente di dimensioni tali di avere un cash flow importante. Noi quest’anno abbiamo prodotto sei film e due serie tv: dovendo pagare una quantità di tasse molto alta, possiamo anticipare al produttore straniero sia il 25 % del tax credit sulla spesa locale, sia il 22% dell’Iva. Quindi c’è anche la possibilità di avere i soldi cash, come è successo per esempio quest’estate quando abbiamo fatto la produzione secutiva del film che Winterbottom ha girato in Toscana.”

 Sta completando la post-produzione “Fuori Mira”, prodotto da Andres Pfaeffli per la svizzera Ventura Film, drama thriller di Erik Bernasconi girato fra Merano e Bolzano, la storia di un uomo africano che viene ucciso e della ribellione che scoppia nel quartiere nelle 24 ore che seguono l’omicido. “Il budget, circa 2 milioni di euro, era coperto al 70% , e i 600 mila euro del ‘pacchetto fondo BLS più Tax Credit’ ha permesso di chiuderlo, – dice Maja Wieser, produttrice esecutiva del film per Echo Film.- Andres avrebbe fatto una coproduzione ma in quel caso il tax credit sarebbe stato del 15% e relativo solo alla quota italiana, mentre in questo caso abbiamo ottenuto il 25% di circa 1 milione e duecento mila euro di spese sostenute in Italia”.

Sicuramente lavorare alla produzione esecutiva di film stranieri aiuta a crescere le società più piccole e a rafforzare l’industria audiovisiva locale (che è poi l’obiettivo primario di BLS). Anche se la coproduzione resta comunque lo scopo da perseguire quando il film è rilevante per l’Italia, come ha sottolineato Nicola De Angelis di Dap Italy, e nel lungo periodo, per società che stanno crescendo, e per le quali la produzione esecutiva può funzionare da pale- stra, come ha fatto notare Alessandro Borrelli de La Sarraz. In modo da permettere anche al produttore italiano di controllare la vita del film dopo che il set ha lasciato il suolo nazionale, attraverso la titolarità dei diritti.

 

 

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