direttore Paolo Di Maira

ALTO ADIGE/Racconti#2 dedicato alla TV

Si è tenuto ad Aldino, in provincia di Bolzano, dal 27 febbraio al 2 marzo, il primo workshop di Racconti#2, la seconda edizione del laboratorio di scrittura ideato e organizzato dalla Business Location Süditirol.

Se Racconti# 1 era  dedicato a progetti di lungometraggio per il cinema, presentati prevalentemente da autori esordienti, questa volta l’attenzione è rivolta  alla serialità televisiva, e a sceneggiatori professionisti.
L’ottica resta sempre quella di favorire le coproduzioni, soprattutto fra l’Italia e i paesi di lingua tedesca che confinano con l’Alto Adige, assecondando “la vocazione naturale” dell’Alto Adige, terra di confine e di raccordo, fra questi due mondi, come ha ricordato Christiana Wertz, alla guida  della Film Fund &Commission della BLS.

Il workshop finale, che farà seguito ad un coaching drammaturgico online, si svolgerà a maggio, ancora in Alto Adige. Il final pitch dei progetti avverrà in luglio, durante il Munich Film Festival: il migliore si aggiudicherà il premio in denaro per lo sviluppo e un soggiorno di tre settimane in Alto Adige.

 

Christiana Wertz  tiene a sottolineare che il primo obiettivo di Racconti è quello di essere un’iniziativa internazionale di training professionale “non vogliamo che vi sentiate providers di progetti per il territorio bensì protagonisti di un training intensivo e di un programma di networking”, dice rivolgendosi ai partecipanti.

8 i progetti selezionati, 4 italiani e 4 tedeschi (anche se uno degli autori è austriaco), alcuni particolarmente originali e sicuramente molto diversi fra loro. Si passa dalla storia di una famiglia che si trasferisce da Salerno a Bressanone seguendo un programma di protezione testimoni (“4/4 di Mauro Cristiani e Donatella Diamanti),  a una sitcom per teenagers che narra della convivenza fra due adolescenti e la loro nonna “hippie”, che scopriranno essere una strega (Grandma is a witch” di Alba Calicchio e Daniele Malavolta); dalle avventure di due colleghi poliziotti, una italiana e un tedesco, che si trovano a lavorare fianco a fianco a Bolzano (“Kerschbaumer&Ponti” di Karsten Treber), alla saga di una famiglia sullo sfondo delle vicende storiche del Sud Tirolo, dal 1914 agli anni 80, “Esterlich” (“una sorta di Heimat in Sud Tirolo” la definiscono gli autori Gerardo Fontana e Paolo Girelli). Da “School of Champions” di Clemens Aufderklamm (già sceneggiatore di “La Montagna Silenziosa”, coproduzione fra Italia e Austriagirata in Alto Adige l’estate scorsa), una serie per adolescenti ambientata nel mondo di una  scuola di sci per giovani campioni in Sud Tirolo dove si allenano atleti italiani, tedeschi e austriaci, alla village dramedy di Ruth Olshan “SEXX ETC.”, che ruota intorno all’arrivo di una terapista specializzata in problemi sessuali in un piccolo paese di montagna nel Sud Tirolo; dal mistery crime “Wonderland” di Ansgar Vogt, in cui la linea investigativa legata alla scomparsa di un adolescente in un  piccolo paese dell’AltoAdige si intreccia con la realtà parallela di un Alternate Reality Game, alla commedia borderline, come Daniele Rielli ha definito la sua “In Bilance on the Border”, un ritratto della Bolzano multietnica, multilinguistica e multiculturale, tracciato attraverso le storie di amore e amicizia che vedono protagonisti due fratelli di Bolzano e una ragazza del Sud Tirolo.

“Uno dei criteri di selezione è stata proprio la varietà di progetti, ne vedo molti con buone potenzialità.” Afferma Giacomo Durzi, uno dei tutors del laboratorio, assieme a Daniel Speck e Tom Schlesinger. “Anche quello storico in costume, perché la produzione seriale televisiva permette di ammortizzare molti costi, di fare economie di scala, quindi in proporzione i costi sarebbero molto inferiori a quelli di un lungometraggio per il cinema.”

 

Il passaggio dal cinema alle serie tv non corrisponde ad un cambio di rotta definitivo, ma alla volontà di diversificarsi, tenendo sempre d’occhio il  mercato, e alle coproduzioni:

“Uno dei topic più dibattuti nell’industria in questo momento è proprio quello della qualità elevata delle serie televisive, considerate come “il nuovo cinema” e siamo contenti di contribuire a questa agenda, – dice Wertz, – alla scorsa Berlinale c’è stato un panel sulle coproduzioni televisive europee, che i produttori vedono come una delle uniche soluzioni per continuare a produrre in un periodo in cui i budget dei broadcast sono contratti. Noi apprezziamo molto questa linea, visto che promuovere le coproduzioni è uno dei nostri obiettivi. Oltre a ciò, ospitare serie televisive sul nostro territorio è molto importante per lo sviluppo della Film Location per la continuità di lavoro che garantiscono, come ci ha dimostrato l’esperienza delle serie tv italiane che abbiamo già supportato:  molti giorni di riprese, il coinvolgimento di maestranze e cast locale…”:

“Gli sceneggiatori di Racconti #1 stanno ancora lavorando allo sviluppo delle loro storie, alcune delle quali sono entrate in pre-produzione. Non ci sembrava realistico selezionare altri dieci progetti di opere prime  per il cinema e pensare che il mercato potesse assorbirli tutti in breve tempo.” Dice Sandra Buchta, coordinatrice di Racconti, ricordando come l’idea di dare spazio a progetti di coproduzione  televisiva non sia nuova:
“Il primo a lanciarla due anni fa fu Matthias Esche, General Manager di Bavaria, durante il primo workshop di coproduzione “Incontri”. L’idea ci piacque da subito, anche se eravamo consapevoli che poteva essere un  rischio per noi proporre questo tipo di progetto perché le coproduzioni fra l’Italia e la Germania non sono facili da realizzare (leggi articolo n.d.r.). Anche per questo, questa volta era necessario rivolgersi a sceneggiatori professionisti. Siamo stati fortunati ad avere 3 rappresentati dei broadcasters nella giuria che ha selezionato  i progetti a dicembre (Wolfgang Feindt di ZDF, Jana Kaun di ProSieben/SAT1 e Michele Zatta di Rai Fiction).

 

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