
Dopo il buon risultato d’ascolti della prima serie, si replica. Per “Un passo dal cielo”, la fiction tv prodotta da Lux Vide, diretta da Enrico Oldoini, interpretata da Terence Hill e girata in Alta Pusteria (Alto Adige), è prevista una seconda stagione, che verrà girata negli stessi luoghi. Anche questa volta avrà il sostegno finanziario della BLS e sono previste 16 puntate (erano 12 nella prima serie). Inizio riprese tra primavera e estate 2012 per un paio di mesi. “Un passo dal cielo”, andata in onda in prima serata su Rai Uno tra aprile e maggio 2011, ha registrato uno share del 23,22%. Un successo, dunque, per la produzione, ma anche per l’Alta Pusteria.
Grazie alla visibilità che la serie tv ha dato a luoghi come Braies, Dobbiaco, San Candido, è cresciuto il numero dei turisti che ha scelto quei luoghi come destinazione per le proprie vacanze.
Quanto ha influito “Un passo dal cielo” su questo incremento?
A giugno e luglio 2011 (mesi immediatamente successivi alla messa in onda della serie) l’associazione turistica di Braies ha registrato un aumento dei pernottamenti rispettivamente del 28% e dell’11%.
E’ questo uno dei dati contenuti nella tesi di laurea che Stefanie Irsara ha presentato nell’ottobre 2011 alla facoltà di economia della libera Università di Bolzano. Con il titolo “Cineturismo – il potenziale delle produzioni cinematografiche come strumento di marketing per una destinazione”, la ricerca analizza il caso di “Un passo dal cielo”. Dallo Studio emergono una serie di informazioni utili ad una maggiore comprensione del fenomeno.
Non è secondario, per esempio, che nella fiction siano stati usati i veri nomi del lago di Braies e San Candido, favorendo un’immediata associazione con i luoghi. L’Associazione turistica di Braies ha organizzato una visita guidata alle maggiori location, mentre alcuni esercizi privati coinvolti nella serie televisiva hanno utilizzato la fiction come strumento di marketing (nel suo sito l’hotel Lago di Braies ha inserito le informazioni sul pernottamento di Terence Hills).
Dal sondaggio che Stefanie Irsara ha realizzato nella scorsa estate su un campione rappresentativo di turisti sul lago, viene la conferma che la capacità promozionale di un prodotto audiovisivo raggiunge anche chi non l’ha visto. Si legge infatti che il 60% dei visitatori ha visto la fiction: dunque, nonostante sia il 40% a non averla vista, solo il 23% non è a conoscenza del fatto che le riprese della fiction sono state fatte sul lago di Braies. Ciò vuol dire che anche soltanto averne sentito parlare o averne letto ha dato visibilità alla location/destinazione turistica. E nel sondaggio realizzato sui partecipanti all’escursione nei luoghi delle location, le aspettative risultano soddisfatte: è unanime, in particolare, la voglia di ritornare in futuro in Alta Val Pusteria, grazie ai paesaggi, all’ospitalità e alla qualità offerta.
La ricerca affronta anche il capitolo degli effetti negativi, registrando una congestione del traffico automobilistico nel mese di agosto sulla strada di accesso al lago, e l’accentuazione del turismo giornaliero.
La seconda stagione della serie sarà un importante banco di prova per gli enti territoriali, una verifica della loro capacità di governare il fenomeno.
Nella sua tesi Irsara propone la realizzazione di una movie map: prodotto non originale ma sempre di grande efficacia. “Sideways” insegna.