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direttore Paolo Di Maira

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ALTO ADIGE / Tre storie di coproduzione internazionale

É confermato anche per i prossimi anni il fondo di sostegno alle produzioni audiovisive dell’Alto Adige: le tre call si apriranno rispettivamente il 23 gennaio, il 7 maggio  e il 10 settembre

Lo ha detto oggi al MIA di Roma Birgit Oberkofler, head of IDM Film Commission Südtirol in apertura del panel dedicato a tre casi di co-produzioni internazionali realizzate proprio con il sostegno finanziario della film commission. 

Roberto Cavallini, produttore di Albolina Film ha parlato di Vista Mare documentario che ha co-produtto con l’austriaca Utopia Film, opera seconda di due giovani altoatesini, Julia Gutweiniger e Florian Kofler, che parte dall’assunto che, nonostante sia abbastanza invisibile, l’industria del turismo è la più pesante del XXI secolo. Dopo la premiere mondiale alla Semaine de la Critique del Festival di Locarno, “dove abbiamo trovato il nostro distributore internazionale, la Film Motor di Praga”, il film sta proseguendo con successo il suo percorso festivaliero: da Doc Leipzig, dove è passato ieri, alla Viennale, che ospiterà a breve l’anteprima austriaca, per arrivare con tutta  probabilità al Festival dei Popoli di Firenze a novembre.

Per l’approccio artistico adottato, quello del documentario di osservazione, che richiede tempo e ricerca, sono stati fondamentali i fondi di sviluppo, ha spiegato Cavallini. “L’idea è stata quella di passare un’intera stagione di ricerca nella zona adriatica che va da Jesolo a Riccione, e poi tornare a girare la stagione successiva con i fondi che nel frattempo avremmo messo assieme. Abbiamo iniziato dall’Austria con ORF, il fondo ÖFI, successivamente è entrata IDM e con il tax credit italiano siamo riusciti a chiudere il budget.” 

Nel documentario, spesso la fase di sviluppo prosegue anche oltre le riprese, e a questo proposito il team di Albolina ha messo in piedi un’interessante iniziativa: 

“dedicandoci molto alle opere prime e seconde, abbiamo pensato di affiancare ai registi una coppia di filmmaker affermati, Tizza Covi e Reiner Frimmell che li hanno accompagnati con una fondamentale consulenza drammaturgica durante i sei mesi di montaggio.”

Anche Deer Girl di Francesco Jost è una co-produzione minoritaria italiana, fra Vivo Film e la ticinese Ventura Film, di cui ha parlato Serena Alfieri, produttrice delegata di Vivo Film. Il film affronta il problema della violenza in un rapporto matrimoniale apparentemente felice, dal punto di vista della giovane figlia della coppia, interpretata da Denise Tantucci (i genitori sono invece Anita Caprioli e Giorgio Tirabassi).

“E’ stato finanziato da Europa Creativa, dal Canton Ticino e da RSI e poi, in una seconda fase, dal fondo selettivo del MiC come co-produzione minoritaria , spiega Alfieri. -Poi, avendo scelto di ambientarlo in Alto Adige, lo abbiamo sottoposto a IDM da cui abbiamo ottenuto il supporto, contando sul fatto che, con 5 settimane di riprese, avremmo avuto molte spese sul territorio. 

É il nostro quinto film girato in Alto Adige, interamente nella zona di Fortezza, ed il primo realizzato con protocollo green di IDM e con l’aiuto di un green manager locale, e mi sono stupita di come tutto sia stato facile, sia per le locations, che erano vicine fra loro, sia per la risposta, molto positiva del territorio.”

Ancora una co-produzione Italia-Svizzera, girata fra il Ticino, l’Alto Adige, il Trentino e il Piemonte, è Lubo di Giorgio Diritti, tratta dal romanzo “Il Seminatore” di Mario Cavatore, che racconta fatti storici relativi alla persecuzione raziale nei confronti dell’etnia Enish. Dopo il passaggio in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia arriverà nelle sale italiane il 9 novembre con 01 Distribution. “Siamo stati molto orgogliosi di questa produzione, – spiega Andrea Arlorio business affair di Indiana Production, – considerato anche che siamo entrati nella compagine produttiva in un secondo momento, quando ne è stato rivisto l’assetto, e il team di IDM è stato fantastico a trasferire prontamente il fondo, che era stato già assegnato alla vecchia struttura produttiva.”

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