Oltre le tre Cime di Lavaredo, che per qualche secondo appariranno in “Solo: A Star Wars Story” di Ron Howard, secondo spin off della saga di guerre stellari che la la Disney presenterà fuori concorso in anteprima mondiale sulla Croisette, l’Alto Adige approda al 71° Festival di Cannes con “In my room”, film diretto da Ulrich Köhler ( Orso d’Argento per la miglior regia alla Berlinale 2011 con “Sleeping Sickness”) in concorso a Un Certain Regard.
Il film, infatti, è stato in parte girato in Alto Adige ( riprese tra Laives, Colle Isarco e Bolzano) usufuendo del sostegno del Fondo altoatesino per le produzioni cinematografiche e televisive con un finanziamento di 300 mila euro.
Lo comunica con soddisfazione Renate Ranzi, responsabile di IDM Film Fund & Commission assieme a Birgit Oberkofler, sottolineando che il film è coprodotto dall’altoatesina Echo Film assieme alla tedesca Pandora Film,
Film fanta – apocalittico, “In my room” è la storia di Armin, libero professionista insoddisfatto della propria vita, che un giorno si sveglia e scopre di essere l’unico uomo rimasto sulla terra; ricomincerà da zero. Vivendo in una capanna di legno e dedicandosi alla coltivazione dei campi, si sentirà, per la prima volta, a casa.
Non è fantascienza, ma strategia rivolta al futuro (inteso come progresso), la visione di IDM Film Fund & Commission, che Renate Ranzi, responsabile del Film Location Development, rende plasticamente con l’immagine del pianeta film attorno a cui gravitano altri settori creativi e produttivi.
Un progetto in tre fasi: “Sviluppare l’Alto Adige come luogo di produzione, sostenendo la crescita di team creativi ( registi,sceneggiatori, produttori) , professionalizzare il territorio per poter offrire alle produzioni esterne tutti i servizi utili
( attrezzarsi con almeno due film crew) , utilizzare il potenziale del Film Fund anche per settori contigui dell’industria creativa quali design, architettura e artigianato”
In questa terza fase si inserisce la creazione, all’interno di IDM (che è l’azienda pubblica per l’economia e lo sviluppo terrritoriale), nello scorso gennaio, di un nuovo reparto complementare alla Film Commission: Ecosystem Film & Creative Industries, di cui Renate Ranzi è responsabile.
L’obiettivo è consolidare l’economia creativa e accrescerne la competitività, in attuazione degli indirzzi espressi dall’Unione Europea secondo i quali ogni regione deve specializzarsi sui propri punti di forza ( RIS 3).
Come risulta dallo studio “Io sono cultura”, condotto dalla Fondazione Symbola, l’Alto Adige è la seconda regione in Italia per crescita della ricaduta economico-occupazionale delle industrie culturali e creative: negli ultimi 5 anni ha registrato un +7,2 % rispetto allo +0,8% in tutt’Italia.
“In Ecosystem Film & Creative Industries – racconta Ranzi- siamo partiti con due progetti, iniziando da una mappatura del territorio che stiamo realizzando in collaborazione con l’Università di Bolzano e il centro EURAC Research: dobbiamo capire dove siamo, costruire una solida base di dati per fare interventi mirati e definirne le priorità”
“Contemporaneamente – continua – abbiamo allargato l’obiettivo, partecipando al progetto europeo “Regional Creative Industries Alliance – RCIA”, dove 8 regioni europee si confrontano su buone pratiche, strumenti e misure finanziarie, finalizzando queste conoscenze alle esigenze specifiche del proprio territorio”.
Il lavoro di Ecosystem è appena all’inizio, ma già si delinea il ruolo che il cinema, e più in generale l’audiovisivo, potranno giocare in quella che il direttore del dipartimento Development di IDM, Hubert Hofer, ha definito la “specializzazione intelligente” ( e dunque la crescita), del territorio. La cornice è il Parco Tecnologico NOI Techpark dove, dalla fine dello scorso anno, hanno sede sia la Film Commission altoatesina che Ecosystem Film & Creative Industries.
CONNESSIONI/SOSTEGNO AI GIOVANI MUSICISTI
Attraverso la storica partnership con il Bolzano Film Festival Bozen, IDM Alto Adige ha collaborato quest’anno per la prima volta con il Conservatorio Claudio Monteverdi nell’organizzazione di un workshop dedicato alla musica per i film: gli studenti hanno realizzato le colonne sonore di cinque cortometraggi che sono stati poi presentati, insieme ai Filmmaker, durante il Festival.
“Con questo progetto – Spiega Renate Ranzi – vogliamo offrire ai giovani compositori emergenti interessati all’ambito filmico, l’opportunità di mettersi in gioco sviluppando e acquisendo esperienza.