direttore Paolo Di Maira

INDUSTRY SESSION/AI&Doc: La parola a… Enrica Capra

Il fraintendimento più comune sull’audience design  è che quest’attività serva a costruire i film secondi i desideri del pubblico, una sorta di precursore dell’intelligenza artificiale, che è stata al centro del dibattito, protagonista di moltissime discussioni e sessioni dell’ European Film Market.

La società Largo.ai ha ha organizzato anche un pitch di progetti dove si facevano previsioni circa il cast migliore per quel film, i risultati attesi al box office, la demografia dell’audience, la fee che dovrebbero corrispondere le piattaforme. La cosiddetta Intelligenza Artificiale Predittiva. Il suo CEO, Sami Arpa era inoltre uno degli speaker di una sessione dedicata a quanto l’audience design può essere potenziato dall’uso dell’intelligenza artificiale nei documentari (AI for Audience Design in Documentary).

Oltre a lui, a rappresentare l’AI di tipo generativo (che produce nuovo contenuto), Niels Albert, co-fondatore di Publikum , servizio volto a immaginare un audience di riferimento attraverso l’antropologia ‘potenziata’ dall’intelligenza artificiale (Albert ha illustrato un case study sul film di finzione The Rules of 3 set in Island).

E ancora Paul Rieth , esperto di audience design, collaboratore dal Torino Film Lab  e fondatore della società Get your Crowd Germany.

Il punto di vista dei produttori era affidato a Enrica Capra, produttrice basata in Italia e in Francia con la sua Graffiti Doc, che ha esordito definendo “quasi una provocazione essere invitata all’interno di questo panel in cui rappresento tutti quei produttori di documentari indipendenti che scelgono i loro progetti guidati dalla passione! In ogni caso sono ottimista su quello che potrà essere il contributo dell’intelligenza artificiale, perché il fatto di scegliere storie difficili non implica necessariamente che non possano esserci chance di avere un pubblico più ampio. La sfida è quella di combinare ambizioni e tecnologia, e usare quest’ ultima per aiutare nuove prospettive arrivare al pubblico…Non cercare ciò di cui già il pubblico si interessa.”

“La passione è il punto di partenza anche per noi, –  ha detto Niels Albert, – ma è utile sapere di cosa parla il pubblico anche se vuoi iniziare qualcosa di nuovo”

Il problema è soprattutto per i budget contenuti, sottolinea Capra: “quando siamo a fine della fase produttiva, noi già collaboriamo con i distributori cercando di fare audience building con i ‘vecchi metodi’, quali la ricerca di ‘ambasciatori’ come insegnanti, opinion leaders,  associazioni. Azioni a basso budget….mi chiedo se c’è spazio per i piccoli produttori per lavorare con voi?”

La risposta è sì, dicono gli altri…Aspettiamo i riscontri.

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