Green Protocol e Green Anarchy: quella che sembra una contraddizione in termini in realtà rappresenta proprio l’approccio necessario alla produzione sostenibile. Ne è sicuro Marco Alessi, produttore di Madame Luna di Daniel Espinoza, il primo film certificato dal protocollo Green Film di Trentino Film Commission che la sua società di produzione Dugong Films ha prodotto, in co-produzione con la Svezia, con un budget di cerca 6 milioni, girata per circa 8 settimane fra la Calabria e la Sicilia, con una troupe internazionale che coinvolgeva un’ottantina di persone.

Di questo ‘suo primo set green nel sud d’Italia’ ha parlato Marco Alessi, in conversazione con Giovanni Pompili, head of Studies del Green Film Lab al MIA di Roma, in apertura del terzo workshop del 2023, che conclude i lavori di quest’anno del programma nato dalla collaborazione fra TorinoFilmLab – Museo Nazionale del Cinema e di Green Film – Trentino Film Commission, volto a promuovere pratiche sostenibili nella produzione audiovisiva e guidare i professionisti nell’applicare un protocollo green, utile per ottenere una certificazione.
Alessi ha messo in evidenza le contraddizioni che esistono fra il protocollo, le aspettative che si hanno su una produzione green e la realtà di cosa accade ogni giorno.
Contraddizioni che riguardano la visione artistica del regista e le ragioni della produzione, ad esempio: “Daniel Espinoza, che è un regista molto affermato, ci guardava come potenziali nemici quando gli parlavamo del green film, come potenziali ‘sabotatori’ di quella che era la sua visione e dei mezzi per realizzarla.”
Ma anche, molto più prosaicamente, le difficoltà di abbandonare certe abitudini, tipo l’uso della macchinetta del caffè con le cialde.
Ma anche dello scetticismo, o della scarsa conoscenza della maggior parte della crew: “E’ chiaro che come produttore devi conoscere il Carbon Calculator e tutti gli strumenti per la produzione sostenibile, ma devi anche avere l’umiltà di renderti conto che l’80% delle persone con cui lavori ne sa poco o niente, e che il loro obiettivo è unicamente quello di risparmiare soldi. Così è stato con Madame Luna, volte ci siamo confrontati anche con quella mentalità di chi mette in discussione tutto il processo e ti ‘accusa’ di seguire queste regole solo per ottenere qualche incentivo in più e non in nome di una responsabilità ambientale.”
Ma essere messi in discussione a volte è utile, anche per spiegare e spiegarsi meglio, secondo Alessi, che pensa che sarebbero necessari anche degli ulteriori accorgimenti per “adattare le regole del protocollo alla realtà”.
Ciononostante, conclude, “una delle maggiori soddisfazioni è arrivata da un line Producer, il cui atteggiamento iniziale non era, per così dire così sostenibile, e che a conclusione delle riprese ha detto: Con questo Green Film abbiamo risparmiato un sacco di soldi!“