l prossimo 23 ottobre si aprirà la 36a edizione del Tokio International Film Festival, e sarà un’edizione particolarmente importante per il cinema italiano.
Le ragioni sono state al centro dell’incontro tenutosi nel pomeriggio di ieri, 31 agosto, durante la Mostra del Cinema di Venezia, all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, nel Padiglione Italiano : c’erano il Sottosegretario di Stato al MiC Lucia Borgonzoni, il direttore generale della DGCA-MiC Nicola Borrelli , Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, il direttore del Tokio International Film Festival Shozo Ichiyama, e Roberto Stabile, advisor per l’internazionalizzazione e responsabile dei progetti speciali della DGCA del MiC presso Cinecittà, che ha condotto l’incontro.
Premessa essenziale è che lo scorso 28 giugno è stato siglato un accordo di coproduzione cinematografica tra Giappone e Italia. Il nostro, ha ricordato Stabile, “è il primo Paese con cui il Giappone ha firmato un accordo di coproduzione”.
Il festival di Tokio ospiterà un focus dedicato all’Italia, e sarà questa l’occasione per sperimentare un nuovo format per promuovere il cinema italiano all’estero.
“Presenteremo – ha anticipato Borgonzoni – lo star system italiano, troppo a lungo lasciato in secondo piano” mostrando, questa è la novità ,“quanta bravura c’è nei giovani talenti”.
Il “modo” è stato affidato a Manuela Cacciamani , imprenditrice digitale, che metterà assieme tutti gli elementi in una sorta di show televisivo .
Presenti all’incontro anche due giovanissime “star” – la quindicenne Sara Ciocca ( Nina dei lupi) e il tredicenne Federico Ielapi (Pinocchio) – che andranno a Tokio.
Altra innovativa iniziativa sarà quella di Urban Vision, che metterà in palio una borsa di studio a un creator per formarsi in Giappone.
L’evento italiano a Tokio non abbandonerà, tuttavia, la tradizione.
Ci sarà un omaggio a Franco Zeffirelli, nel centenario della sua nascita, e con la proiezione di tre film restaurati da Cinecittà – La Traviata, Callas Forever e Storia di una capinera– che vanno intercettare la grande sensibilità del popolo giapponese per l’Opera italiana e “uno spazio nuovo per comunicare i film che vengono restaurati nei nostri laboratori”, ha sottolineato Chiara Sbarigia. Altro protagonista sarà Pupi Avati che presenterà il suo ultimo film , Dante (“andare a Tokio accompagnato da Dante Alighieri mi emoziona e mi lusinga” ha detto il regista in collegamento streaming, evidenziando l’importanza dell’operazione per la diffusione della nostra cultura verso quel “popolo lontano”).
L’iniziativa in Giappone, ha avvertito Nicola Borrelli, rappresenta “un cambio di passo”, in un percorso che prevede la “messa a sistema” di tutte le misure attuate dal MiC per promuovere l’internazionalizzazione, e che necessitano tuttavia di un miglioramento. “La legge cinema – ha detto – assegna a Cinecittà il compito di coordinare questo tipo di attività e noi dobbiamo metterla in condizione di svolgere con efficacia e con forza questo ruolo”.
Sempre durante il Festival di Tokio verrà riproposto Italian Screens, iniziativa itinerante partita nell’autunno dello scorso, organizzata da Cinecittà per la DGCA del MiC e il MAECI, per far conoscere il meglio del cinema italiano nel mondo, attraverso una selezione di film realizzata in collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello. Non si rivolgerà solo al pubblico ma anche ai professionisti locali. Supporto alle coproduzioni, presentazione del prodotto finito e informazione sui sistemi di finanziamento, sono la parte “business oriented”della missione di Italian Screens, ha sitetizzato Roberto Stabile, ideatore e responsabile del progetto, il quale ha anche anticipato che è in via di definizione la lista dei produttori che comporranno la delegazione italiana.