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direttore Paolo Di Maira

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AGRODOLCE/Un progetto per il territorio

di Adriana Marmiroli


Partiamo dai finanziamenti destinati alla soap di Raitre e dalle polemiche che ne sono nate.
Vengono dal Cipe nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro tra il Ministero dello Sviluppo Economico, quello dei Beni e Attività  culturali “” Direzione Cinema e l’assessorato ai Beni Culturali della Regione Sicilia, finanziamenti stanziati espressamente per lo sviluppo dell’industria audiovisiva nel Meridione, e in Sicilia in particolare.
Quale scandalo quindi?
Si tratta dell’utilizzo di fondi espressamente destinati a questi scopo. Con questi sono stati finanziati altri progetti: già  realizzati “I Viceré” e “Caravaggio”, in corso di realizzazione il documentario di Ciprì e Maresco su Tony Scott, il nuovo film di Roberta Torre, il primo film a soggetto del documentarista Marco Amenta, “La siciliana ribelle” su Rita Atria, il lungometraggio diretto da Eleonora Giorgi “L’ultima estate”, “L’imbroglio del lenzuolo” di Alfonso Arau prodotto da Maria Grazia Cucinotta, alcuni documentari.
Con l’APQ si co-finanziano in quota parte le produzioni in funzione della ricaduta occupazionale e di investimenti o di ritorno di immagine sul territorio.
Per quanto riguarda “Agrodolce”, dopo la “festa” per la messa in onda della soap, le attività  che svolgeremo sul territorio sono tutte in divenire.


Per “Agrodolce” si è parlato anche di fondi europei.
Non è del tutto vero.
O, almeno, è improprio.
Questo ed altri progetti vengono finanziati (indirettamente) dai fondi destinati alle attività  produttive in zone depresse che la Cee stanzia e che molto spesso l’Italia non riesce a utilizzare, fa scadere, proprio per mancanza di progetti, lasciando invece che siano altri paesi “” molto più bravi di noi in questo – ad avvalersene.

La legge istitutiva della Sicilia Film Commission risale al 2007 e vi ha dotato di un Film Fund di circa 4 milioni di euro.
Cosa state facendo?

Premetto che, se la SFC nasce “ieri”, noi come struttura siamo attivi dagli anni ’90 come Filmoteca Regionale.
Come Film Commission stiamo lavorando su diversi fronti: oltre a seguire i film cui ho precedentemente accennato, stiamo preparando un omaggio ad Antonioni, avendo come base materiali delle sue “regie siciliane”, a partire dal girato che speriamo sua moglie ci dia de “L’aquilone sul vulcano”, film in pre-produzione che venne sospeso per la sua morte.
Stiamo portando a compimento le attività  seminariali collegate ai film finanziati già  usciti in sala.
Sono quasi pronte la Location Guide e la Production Guide approntate per la promozione all’estero.
Questo comporterà  anche una nostra maggiore presenza a festival e mercati.
Tra le strutture parallele è stata creata una società  di servizi in-house, Cine Sicilia, per supportare l’amministrazione pubblica con competenze professionali di cui non è dotata al suo interno.


Molte polemiche per “Agrodolce”, ma anche per la nuova costosissima sede regionale del Centro Sperimentale di Cinematografia”¦
Anche qui”¦ Il progetto di una sede staccata del CSC destinata al documentario e alla docufiction risale a 7 anni fa.
Ai primi di dicembre finalmente verrà  inaugurata la sede.
In quell’occasione si terranno anche gli Stati Generali del Documentario Italiano (Doc.it, 6-8/12).
L’investimanto totale è stato di 9 milioni di euro (anche in questo caso ci sono fondi Cee).
Ma si pensi che noi abbiamo restaurato e ristrutturato per la sede della scuola tre strutture, attrezzandole di tutti i materiali tecnici del caso. Queste, oltre alla sede vera e proprie della scuola con aule, sala di posa, ecc, ospiteranno la prima sala cinematografica pubblica di Palermo e uffici da affi ttare alle varie produzioni che verranno ad operare da noi.

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