di Ingrid Hammond
Si è aperta positivamente la trentesima edizione dell’American Film Market 2009 (4-11 novembre), nonostante la diminuita presenza di film ed espositori.
Secondo Johnatan Wolf, direttore e vicepresidente esecutivo dell’IFTA (Independent Film&Television Alliance “” l’organo che organizza l’AFM), erano più di 8000 i buyers e gli operatori professionali (provenienti da 70 paesi) che hanno partecipato alla manifestazione, durata 8 giorni.
Il tutto è stato facilitato dal fatto che l’AFI Fest, il Festival partner dell’AFM, e che si svolge quasi parallelamente ad esso, aveva organizzato i pass e la presenza, cosicché i partecipanti (soprattutto i buyers), che in passato si erano lamentati per la distanza frai due eventi, hanno potuto essere presenti ad entrambi.
Quest’anno, per la prima volta, infatti, gli screenings dell’Afi si sono tenuti a Santa Monica e a Los Angeles-downtown, per cui i buyers potevano visionare i 23 film selezionati per l’Afi, con un secondo screening a Santa Monica, assieme agli altri screenings di mercato.
Erano 445 i films (da 27 paesi) agli screenings, mentre l’anno scorso se ne contavano più di 500, ma il morale dei buyers e dei sellers era decisamente alto, con la “caccia” ai nuovi film presentati al mercato ed alcuni titoli importanti con cast internazionali.
Molti di questi hanno avuto all’AFM la loro anteprima mondiale, o di
E’ diminuito il numero di società europee presenti, soprattutto francesi, italiane e tedesche, poiché alcune di queste erano state a Toronto e avevano concluso lì gli affari con il Nordamerica a cui erano interessati. E comunque, paesi asiatici come Hong Kong e Korea mantengono ancora una forte presenza: le società di Hong Kong erano fiduciose e notavano che il mercato cinese si sta aprendo, anche se lentamente.