di Michela Greco
Come reagire alla crisi, e alle normali difficoltà del mercato, con nuove idee e azioni propositive?
Una risposta prova a darla l’Associazione Fornitori CineTeatrali, costituita nell’ottobre 2009 unendo le forze degli operatori del settore dello spettacolo che realizzano e forniscono materiali che, sul set, si trasformano in sogni.
Dalle sartorie ai creatori di scarpe e gioielli, passando per le attrezzerie e le società di post-produzione e sviluppo e stampa, fino ad arrivare ai trasporti e ai noleggiatori di macchine.
Un gruppo di piccole e medie imprese, soprattutto artigianali, che ha deciso di “rinunciare” alla concorrenza in favore della collaborazione.
Ad oggi le ditte associate sono 17 (tra cui Tirelli, Jewel House e Sorelle Ferroni, ma la lista è visibile su www.aeffec.org), ma a breve diventeranno 22-23.
“Fino ad ora abbiamo preso i contatti necessari per un accreditamento a livello istituzionale e lavorato a un progetto di internazionalizzazione con viaggi al’estero, in particolare in Germania, Romania, Repubblica Ceca e Ungheria, per cercare nuove commesse “” spiega il presidente Massimiliano Papa, della società E.Rancati, attrezzeria scenica per teatro, cinema e tv in attività dal 1864. – Ci siamo anche mossi a livello organizzativo e politico con la ricerca di patrocini, in primo luogo con la Regione, con la presidente Polverini e con l’assessore Santini, ma purtroppo senza fortuna, visto che il periodo è difficile e alla Regione sono impegnati con altre cose.
Poi ci siamo rivolti alla Camera di Commercio di Roma e stiamo lavorando al CNA cultura e spettacolo, che vuole porsi parallelamente all’Anica come ente di riferimento per le imprese dello spettacolo, e con cui stiamo portando avanti un progetto di valorizzazione della nostra produzione.
Alle istituzioni cerchiamo di proporre soluzioni e non solo di effettuare richieste”.
La costituente del CNA era prevista all’inizio di dicembre con la presenza del ministro Bondi e del vice-ministro Urso, “ma la situazione attuale è scoraggiante “” sottolinea Papa – purtroppo la cultura passa sempre in secondo piano, come se fosse un ente filosofale e non un settore di cui vivono anche tante ditte artigianali.
Le istituzioni dovrebbero avere attenzione per il settore, valutando i problemi della concorrenza straniera, la mancata produttività degli studi cinematografici laziali e la valorizzazione del Made in Italy di qualità per contenere la concorrenza cinese.
Con la mia ditta, ad esempio, abbiamo realizzato le armi del “˜Gladiatore’ e di “˜Braveheart’: ci cercano da tutto il mondo ma in Italia non siamo valorizzati”.
Tra i progetti più ambiziosi dell’Associazione Fornitori Cineteatrali c’è addirittura la creazione di un museo del cinema, la cui location, però, è ancora da individuare:
“Consisterà in un’esposizione permanente di oggetti e artigianato, con laboratori viventi per mostrare come nascono i materiali.
E’ interessante farlo vedere alle scuole e fare formazione.
Sarà una cosa molto diversa dal Museo di Torino, che è piuttosto “cartaceo”, basato soprattutto su locandine, manifesti e cose simili.
Noi metteremo in mostra la vera fabbrica dei sogni, cioè le persone che costruiscono i materiali che prendono vita nei film.
Il museo è inteso anche come itinerante, e vorremmo farlo arrivare anche a Shanghai e all’expo del 2015.
Speriamo di realizzarlo entro l’anno prossimo”.
L’obiettivo primario dell’associazione, comunque, è quello di ottimizzare l’organizzazione del lavoro tra diverse ditte e quindi offrire ai clienti un servizio migliore e a costi ridotti.
“La nostra unione non è data dal momento di crisi.
L’idea dell’associazione è nata tre anni fa ed è stato un processo lungo “” continua Papa – Sono convinto che associarsi e collaborare sia una soluzione vincente comunque.
I clienti stranieri, ad esempio, lamentano la frammentazione degli spazi dei fornitori: in altri paesi possono ottenere tutta la gamma di servizi nello stesso luogo fisico mentre da noi magari devono fare cento chilometri per ritirare i diversi materiali.
Per dare un servizio migliore dovremmo risolvere questo tipo di problemi logistici e fare in modo che un cliente possa rivolgersi a un interlocutore unico per diverse esigenze, il che ridurrebbe anche i costi”.
Intanto l’AFC nei prossimi mesi sarà presente ai festival nazionali e internazionali più importanti e, come parte integrante del mondo della cultura e dello spettacolo, è chiamata in causa nelle agitazioni di queste settimane contro i tagli del governo:
“Senza investimenti questo mondo si disgrega “” commenta infine Papa – Senza incentivi domani scompare lo spettacolo, e dopodomani scompaiono le imprese. Capisco il momento di crisi economica e come associazione siamo vicini a chi manifesta, ma anche a chi cerca di portare soluzioni”.