Così l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici (ANAC), CNA Cinema, Writers Guild Italia (WGI) e l’Associazione Generale Industrie Cine Audiovisive Indipendenti (AGICI), hanno replicato alla notizia dell’accordo raggiunto tra Anica e 100autori sulla disponibilità da parte delle imprese di produzione affiliate ad Anica di attribuire una parte dei contributi automatici previsti dalla legge 220 ed attribuiti alle stesse, a favore degli autori (registi e sceneggiatori) – vedi news–
Condividendo il principio ispiratore dell’accordo, le associazioni firmatarie nutrono forti dubbi sull’efficacia dello strumento di natura privatistica utilizzato dalle parti. Inoltre, secondo l’accordo stipulato tra Anica e 100autori, è previsto che gli autori che aderiranno al protocollo permetteranno che la quietanza – prevista in ogni forma di finanziamento europeo – venga sostituita da un’auto dichiarazione con cui il produttore s’impegna a saldare il corrispettivo previsto per l’autore. Si rintraccia in questa possibilità, che rinnega tante battaglie fatte dagli autori in sede di discussione della legge, un ritorno indietro rispetto alla tutela della professione e un forte rischio per gli autori. Si ritiene fondamentale normare il principio della premialità verso gli autori che abbiano raggiunto significativi risultati artistici ed economici con le proprie opere, in particolare là dove siano state sviluppate in assenza di un committente. Si propone quindi di procedere verso un tavolo tecnico che determini una norma legislativa, che potrebbe agevolmente essere inserita nella legge dell’audiovisivo con uno specifico emendamento.
Solo questo renderebbe strutturale e inattaccabile da eventuali ricorsi l’accordo. Oggi, infatti, le risorse che confluiscono nelle posizioni contabili delle imprese di produzione come Contributi Automatici, sono destinate a norma di legge esclusivamente al finanziamento di nuovi film e ogni altra destinazione è inattuabile.