Si aprirà con il thriller Eden, di Ron Howard, la 42° edizione del Torino Film Festival, che sarà inaugurata il 22 novembre al Teatro Regio di Torino dal nuovo direttore, Giulio Base, affiancato dalla madrina, Cristiana Capotondi.
Una serata piena di ‘stelle’: fra quelle del ricco cast del film, interpretato da Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e Syndey Sweeney, e dei premi Stella della Mole, che
Howard riceverà la sera stessa assieme a Matthew Broderick, Giancarlo Giannini, Rosario Dawson, Vince Vaugh.
La prima volta di Base coincide con la nuova nomina di Carlo Chatrian alla direzione del Museo del Cinema, sotto la cui egida si svolge il festival. Il nuovo direttore, affiancato da una squadra di giovani selezionatori, ha presentato ieri il programma fatto di 120 titoli, un numero considerevolmente minore rispetto all’anno passato, a cui è affidata la missione di tener fede al nome con cui la manifestazione nacque 42 anni fa: Cinema Giovani fatto dunque di sperimentazione e freschezza, ma anche di cinefilia e autorialità.
Broderick presenterà al Festival il film Il Boss e la Matricola, di cui fu il giovane co-protagonista e che sarà proiettato all’interno della retrospettiva dedicata a Marlon Brando.
Due i film italiani del Concorso Lungometraggi: n-Ego che affronta temi come l’identità, la solitudine e la creatività, e vede la regista, Eleonora Danco, travestita da manichino dechirichiano, intraprendere un viaggio introspettivo fra luoghi diversi e personaggi unici che, con le loro storie, rispecchiano le sue paure e desideri. Il film, con Filippo Timi, vede la partecipazione di Antonio Banno’, Luca Gallone, Federico Majorana, e Elio Germano. É prodotto da Nightswim, Tessalit Productions in collaborazione con Rai Cinema e di Lazio Cinema International.
Rai Cinema firma anche l’opera prima di Gianluca Minucci, Europa centrale, prodotta da Danubio Film, Wildside, M74, kammerspiel metafisico sulla lotta politica, il tradimento e la paranoia, ambientato in un viaggio in treno di una coppia di comunisti a cui è stata affidata dal Comintern un’importante missione nell’aprile del 1940.

Già passati da Torino, attraverso il lavoro del TorinoFilmLab, sono Holy Rosita con cui il regista belga Wannes Destoop esplora il desiderio di maternità, (sviluppato all’interno del percorso online TFL Next nel 2020), e Nina della regista spagnola Andrea Jaurrieta (FeatureLab 2021), un film sul sentimento di vendetta.
Nel Concorso Documentari troviamo la storia di Adolfo Porry-Pastorel, «il fotografo di Mussolini», ritratto da Tony Saccucci in Controluce, e due documentari realizzati con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte: In ultimo diretto da Mario Balsamo e prodotto da La Sarraz Pictures di Alessandro Borrelli, è una coproduzione Italia-Portogallo finanziata da Piemonte Doc Film Fund: ha per protagonista il medico palliativista Claudio Ritossa che svolge il suo lavoro presso l’Hospice Anemos di Torino.
Il mestiere di vivere, scritto e diretto da Giovanna Gagliardo, racconta Cesare Pavese e il suo contributo alla cultura letteraria italiana della seconda metà del Novecento, a partire dal suo ultimo giorno di vita: prodotto da Luce Cinecittà, è realizzato anche con la partecipazione di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.
La film commission collabora inoltre con il TFF per la proiezione-evento di un altro documentario: Ragazzi di stadio, copia restaurata dal Museo Nazionale del Cinema dell’intenso documentario diretto da Daniele Segre.
All’interno del Concorso Documentari, anche il nuovo film di Mark Cousins, A Sudden Glimpse into Deeper Things, ritratto anticonvenzionale della pittrice Wilhelmina Barns-Graham, partendo dalla scalata al ghiacciaio di Grindelwald in Svizzera, Higher than Acid Clouds, che raccoglie le riflessioni e i ‘sogni resistenti’ di Ali Asgari, impossibilitato a lasciare il suo paese dopo la proiezione a Cannes del suo film Kafka a Teheran – Terrestrial Verses, diretto con Alireza Khatami.
E The Brink of Dreams di Nada Riyadh e Ayman El Amir: il film, che segue, dall’infanzia all’età adulta, un gruppo di ragazze nel remoto Egitto, ha avuto la sua premiere alla scorsa Semaine de la Critique, ed è stato supportato dall’Audience Design Fund del TorinoFilmLab.

Il laboratorio internazionale di sviluppo del Museo del Cinema di Torino vanta altri tre titoli nella sezione non competitiva Zibaldone: il progetto ScriptLab del 2022 The Village Next to Paradise del regista somalo-austriaco Mo Harawe, presentato in Un Certain Regard del 2024 e incentrato su una famiglia somala e le sue lotte quotidiane durante un’estate calda, e i due progetti FeatureLab del 2019 Crocodile Tears, del regista indonesiano Tumpal Tampubolon, ambientato proprio in una riserva di coccodrilli e proiettato al Toronto Film Festival e Shambhala, del nepalese Min Bahadur Bham, che segue la storia della giovane sposa Peema nel cuore dell’Himalaya più tradizionalista, e arriva a Torino dopo l’esordio berlinese dello scorso febbraio.
E ancora, in questa corpulenta sezione, lettere d’amore per il cinema: con Lumière!-L’Aventure Continue con cui Thierry Frémaux, prosegue il lavoro iniziato nel 2016 con Lumière! – La scoperta del cinema, rivelando altri cento film realizzati dai fratelli creatori del cinematografo e dai loro operatori, tutti perfettamente restaurati.

E con Eight Postcards from Utopia, documentario di Radu Jude, Christian Ferencz-Flatz, che sfrutta il linguaggio del found footage per assemblare materiale d’archivio tratto esclusivamente da pubblicità rumene post-rivoluzione, dopo la fine del socialismo.
E lettere d’amore per i divi, protagonisti di film cult, e omaggiati quest’anno dalle Stelle della Mole: da Rosaria Dawson, in Kids di Larry Clark; a Alec Baldwin in Caccia all’Ottobre Rosso, da Giancarlo Giannini in Pasqualino Settebellezze, Ornella Muti e Michele Placido in Romanzo Popolare, a Sharon Stone con il film di Sam Raimi da lei co-prodotto, Pronti a morire.
E ancora, Emmanuele Béart, regista, insieme ad Anastasia Mikova, del documentario Un Silence si Bruyant, che dà voce alle vittime di violenza sessuale, incoraggiandole a superare la vergogna; Vince Vaughn con Swingers.

La sezione ospita tre documentari italiani: il ritorno alla regia di Maurizio Nichetti, Amichemai, con Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz, e due lavori sulla musica, L’Amore che ho di Paolo Licata, storia della leggenda della canzone popolare Rosa Balistreri, e La Musica negli Occhi di Giovanni Ventura, dove le immagini d’archivio raccontano il sodalizio fra Federico Fellini e Nino Rota, e Ettore Scola e Armando Trovajoli.

Ancora musica in Prova d’Orchestra di Federico Fellini, e in Quando dico che ti amo, in cui un giovane cantante, interpretato da Tony Renis, si destreggia abilmente tra sei fidanzate, tutte convinte di essere l’unica. Dopo vari guai, troverà forse il vero amore. Il film è ricco di apparizioni di celebri cantanti degli anni ‘60 come Enzo Jannacci, Lucio Dalla, Caterina Caselli e Jimmy Fontana.
Altro titolo italiano è Nero di Giovanni Esposito,una produzione Bartlebyfilm, Run Film, Pepito Produzioni con Rai Cinema, in cui un un piccolo criminale uccide per errore un per errore un benzinaio, scoprendo di possedere il dono straordinario di guarire le persone strappandole alla morte.
I cortometraggi italiani in Concorso sono: The Prompt di Francesco Frisari; T.I.N.A. di Marco Mazzone; Due Sorelle di Antonio De Palo; Dieci Secondi di Roberta Palmieri.

Fuori Concorso: Un Natale a Casa Croce, documentario su Benedetto Croce di Pupi Avati; Ho visto un Re di Giorgia Farina e Il Corpo di Vittorio Alfieri. E i nuovi film di July Deply, Les Barbares, e Marjane Satrapi, Paradis, Paris, in cui Monica Bellucci è una cantante d’opera narcisista che si risveglia in obitorio senza essere notata. Julia Ormond, altra Stella della Mole, è invece interprete del film greco Here’s Yann! di Christina Eliopoulos.
La serata di Premiazione, nella quale saranno premiati i vincitori delle tre categorie in concorso, Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi, decretati dalle rispettive giurie, guidate da Margaret Mazzantini, Roberta Torre e Michela Cescon, sarà seguita dall’ anteprima mondiale di Waltzing with Brando, film scritto e diretto da Bill Fishman. Il regista sarà presente in sala insieme al suo protagonista Billy Zane, volto di pellicole entrate nella storia del cinema come Ritorno al futuro, Ore 10 calma piatta, Titanic e che interpreta, con una stupefacente e totale immedesimazione, l’iconica star Marlon Brando.
