E’ “Shell” di Scott Graham il vincitore della trentesima edizione del Torino Film Festival, che si è concluso il 1 dicembre con un grande successo di pubblico. Gli incassi sono aumentati infatti del 16,25% , e la vendita dei biglietti singoli ha avuto un incremento del 17,8% rispetto all’anno scorso.
“Shell” ha anche conquistato il Premio Fipresci e il premio alla sceneggiatura, assegnato dalla Scuola Holden
Il Premio speciale della Giuria è un ex-aequo fra l’italiano “Noi non siamo come James Bond” di Mario Balsamo e “Pavilion” di Tim Sutton. Aylin Tezel è la migliore attrice (per il film “Am Himmel der Tag- Breaking Horizons di Pola Beck), e Huntun Batu il miglior attore (per “Tabun Mahabuda-The First Aggregate di Emyr ap Richard e Darhad Erdenibulag).
Il miglior film documentario internazionale è il portoghese “A última vez que vi Macau”di João Rui Guerra da Mata e João Pedro Rodrigues, ed è stato assegnato anche un Premio Speciale a “Leviathan” di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel. Il vincitore di “Italiana Doc” è invece la coproduzione italo-egiziana “I don’t speak very good, I dance better” di Maged El Mahedy, mentre il Premio Speciale della Giuria va a “Fatti Corsari” di Stefano Petti e Alberto Testone (vincitore anche del premio “Avanti”), e la Menzione Speciale a “La seconda Natura” di Marcello Sannino, che si è aggiudicato anche il Premio Ucca-Venti Città.
Il miglior cortometraggio italiano è “Spiriti” di Yukai Ebisuno, Raffaella Mantegazza, “In nessun luogo resta” di Maria Giovanna Cicciari conquista invece il Premio Speciale della Giuria (Premio Kodak) e “Un Mondo meglio che niente” di Cobol Pongide e Marco Santarelli la Menzione Speciale.
L’Associazione Nazionale Scenografi e Costumisti ha assegnato il Premio per la miglior Scenografia a Lina Nordqvist, scenografa di “Call Girl”. di Mikael Marcimain.