70 film 4 masterclass, 8 ospiti fra cui il premio Oscar, Bong Joon-ho: si presenta in splendida forma il Florence Korea Film Fest, per la sua 21° edizione, che si terrà a Firenze, al Cinema La Compagnia, dal 30 marzo al 7 aprile prossimi.
Ne ha fatta molta di strada, dalla sua prima edizione, tenutasi all’Arena di Campo di Marte, ricorda il Presidente della Regione, Eugenio Giani, che fu uno dei primi spettatori della manifestazione diretta da Riccardo Gelli, che negli anni “è divenuta uno strumento utilissimo per le relazioni internazionali fra la Toscana e un paese che negli ultimi decenni ha vissuto un tasso di sviluppo economico e culturale fra i più alti del mondo.”
Gelli, che proprio grazie a queste relazioni, sottolinea Giani, è diventato Console Onorario della Repubblica di Corea in Toscana, crede molto nella presenza degli ospiti, “il pubblico deve conoscere chi opera nella cinematografia coreana, i produttori e gli attori”.
È molto soddisfatto del ‘regalo’ fatto dall’amico Bong Joon Ho, che sarà presente al Festival con una masterclass, il 6 aprile, a cui seguirà la proiezione di Mother rivisitato in bianco e nero, (è parte del progetto che sta portando avanti sul bianco e nero con alcuni dei suoi film: l’ha già fatto con Parasite e sta preparando per The Host). “Firenze sarà la sua unica tappa all’estero, poiché sta sta lavorando al suo prossimo film, Mickey 17, che uscirà l’anno prossimo.” Dice Gelli
Altra masterclass importante sarà quella dedicata alle autrici e alle registe nel cinema coreano: “il 4 aprile avremo a confronto la pioniera della New Wave coreana al femminile, Yim Soon-rye, unica regista coreana di cui è stato distribuito un film anche in Italia, Little Forest nel 2019, e la giovane July Jung, che presenta al festival il suo film sulle giovani donne che si affacciano al mondo del lavoro e della vita, Next Sohee.
Il film è parte della sezione competitiva Orizzonti Coreani, assieme a The Point Man di Yim Soon-rye, action movie tratto da una storia vera, che racconta del rapimento di un gruppo di ostaggi da parte dei Talebani all’inizio degli anni 2000; a Hunt, thriller di spionaggio diretto da Lee Jung-jae l’attore di Squid Game, ospite della scorsa edizione del festival e qui alla sua prima regia, e a 6/45, di Park Gyu-tae, commedia brillante che affronta con spirito goliardico problema della divisione fra Corea del Nord e del Sud.
Le altre due masterclass sono dedicate agli illustratori Jeong Kyu-ah e Kim Woo-seop che faranno una panoramica sulle nuove tendenze del fumetto e del webtoon, e all’attore Park Hae-il, a cui è dedicato un omaggio in 7 film e che è anche interprete del film di apertura del festival, il kolossal bellico campione d’incassi, Hansan: Rising Dragon Redux.
Competitiva anche la sezione Independent Korea, dedicata al mondo underground, composta da 5 film delle giovani promesse della cinematografia indipendente, il cui filo conduttore è la ricerca di una vita diversa. Sono: A tour guide di Kwak Eun-mi, sulla storia di una giovane dissidente nordcoreana che cerca di trovare la sua strada in Corea del Sud facendo la guida turistica; Gyeong-ah’s Daughter di Kim Jung-eun, sul rapporto tra una madre e una figlia, spinto ogni oltre tabù; New Normal di Jung Bum-shik, horror-drama che si snoda lungo le vite di sei persone apparentemente molto lontane tra loro; Next door, primo lungometraggio di Yeom Ji-ho, che realizza un film thriller comico ispirato ai postumi di una sbornia di un sognatore fannullone. Infine Through My Midwinter di Oh Seong-ho che racconta la storia d’amore di una coppia infelice messa a dura prova dalle circostanze economico-lavorative.