direttore Paolo Di Maira

2008/La grande occasione

di Marco Spagnoli


Il successo dell’anno che si chiude, il ritrovato “˜contatto’ con il pubblico così come non succedeva dagli anni Settanta, servono sicuramente a spronare un’industria viva, ma “” soprattutto “” in pieno rinnovamento in molte sue parti.
Tutto questo nonostante le tante ombre che si allungano sul mondo del cinema: dalla mancanza di sale cinematografiche in tante zone strategiche del nostro paese, alla piaga della pirateria, fino ad arrivare a problematiche mai risolte in maniera “˜condivisa’ come le windows, il tax shelter, la difficoltà  di fare partire in maniera “˜forte’ il product placement, una certa “˜divisione’ tra i vari comparti dell’industria e, peggio ancora, una certa ostilità  della stampa generalista nei confronti di alcuni film nazionali campioni d’incassi.

A favore dell’innovazione e dell’evoluzione del mercato, però, giocano numerosi fattori la cui portata diverrà  più chiara nel corso del tempo. Soprattutto a partire da quello che accade oltreoceano.


L’industria americana è, in questo momento, strutturalmente in crisi nel suo rapporto con il mercato internazionale a causa di una serie di problematiche la cui soluzione non sarà  né rapida, né definitiva. Nessuno può quantificare in questa fase il danno che lo sciopero degli sceneggiatori sta arrecando alle produzioni.
Per non parlare del fatto che a giugno 2008 è previsto l’inizio del ben più minaccioso e pericoloso sciopero degli attori.
Nel frattempo, le date di uscita di alcuni film stanno iniziano a slittare, aprendo quelle che “” domani “” potrebbero essere considerate voragini nel calendario.


Cosa significa tutto questo in termini pratici?
Un minore affl usso di titoli sul mercato, ma soprattutto una certa “˜turbolenza’ delle release di cui il cinema europeo e “” in particolare “” le produzioni italiane possono e debbono approfittare.
Il dollaro debole a dispetto di un Euro sempre più forte sta apportando cambiamenti anche negli equilibri degli acquisti.
Il cinema pagato in dollari può essere acquisito sempre più facilmente nei vari mercati internazionali e questo sta aprendo nuovi spazi sempre più rilevanti per alcune distribuzioni di medio peso che fino a poco tempo fa non riuscivano ad accedere a determinati film.


D’altro canto, però, la resa inferiore alle aspettative di potenziali blockbusters sul nostro mercato, a fronte di costi di vendita sempre molto elevati, rende sensibilmente più “˜conveniente’ per distribuzioni locali in grado di produrre cinema italiano (Medusa, 01 e “” parzialmente “” anche Eagle Pictures, Mikado e Lucky Red) dare vita a produzioni locali piuttosto che ad acquisizioni internazionali.


In più anche il panorama distributivo sta cambiando: l’acquisizione di Eagle Pictures da parte di Tarak Ben Ammar è un fatto destinato a incidere sul mercato nazionale.
Non solo: nel 2009 è previsto lo start up di Paramount Pictures Italia che dovrebbe nascere dal “˜distacco’ da Universal che fino a quella data distribuirà  i suoi film nel nostro paese. Nascerà , dunque una nuova struttura con una ridda di nomi, ipotesi, pettegolezzi (e qualche inevitabile veleno”¦) per i ruoli principali: Direttore Generale, Marketing, ufficio stampa e “” si mormora “” addirittura un delegato alla produzione locale italiana così come hanno già  altre Majors nel nostro paese, sull’esempio di Warner Bros e Disney.

Al di là  degli eterni, annosi problemi che affliggono la produzione italiana, qualcosa è cambiato anche sul mercato produttivo quando commedie e film di genere hanno iniziato ad affacciarsi meno timidamente in sala ottenendo nuovi e interessanti riscontri.
Nuovi attori, nuove società , nuove storie si sono manifestano sull’orizzonte del mercato per produrre film, forse, più leggeri, ma sicuramente dall’impatto diverso e più significativo sul pubblico. Riccardo Scamarcio, Nicolas Vaporidis, Cristiana Capotondi, Carolina Crescentini, Silvio Muccino, Laura Chiatti, Elio Germano sono solo alcuni nomi del nuovo Star System italiano fatto di giovani talenti in cui il pubblico sembra “” finalmente “” tornare a riconoscersi.


 Tutto questo quando, quest’anno, un film d’autore come “La ragazza del Lago” (Cinema & Video lo aveva scelto come il film più significativo della Mostra del Cinema di Venezia già  prima che fosse proiettato al Festival, n.d.c.) inizialmente respinto da alcune produzioni importanti, prodotto, poi, da Medusa, alla fine, a fronte di tre milioni di Euro di budget, ha incassato due milioni e mezzo solo di Cinetel.
Il successo di titoli italiani, oltre agli evidenti ritorni sulla filiera, porta brillanti benefici.
Su tutto ciò che è collegato alla produzione.


Basti pensare, ad esempio, che Campari, in seguito ad un’operazione di product placement realizzata da Propaganda GEM, investendo in “˜Come tu mi vuoi’, ha visto il suo prodotto finire sorprendentemente in un film campione di incassi che, alla fine, potrebbe arrivare a conquistare tra i sei e gli otto milioni di Euro.
Anche se il cinema e “” in particolare quello italiano “” è visto ancora con un certo scetticismo dall’iper snob mondo industriale e “” in particolare “” dai pubblicitari milanesi, la crescita a due cifre del comparto audiovisivo e il basso costo contatto dell’investimento in placement, potrebbero portare i film nazionali a diventare occasioni promozionali, decisamente importanti e irripetibili.
Delle opportunità  da non perdere in una fase in cui il cinema italiano potrebbe diventare molto popolare tra gli adolescenti e non solo.
Non sfugge, però, a nessuno che cogliere l’occasione di dare nuovo impulso all’audiovisivo nel 2008 passa attraverso una migliore razionalizzazione delle risorse, l’applicazione di nuove misure legislative e l’utilizzo di nuovi strumenti a partire dal Tax Shelter per quello che riguarda il finanziamento, e alle Film Commission per quello che concerne l’aiuto pratico alla produzione.

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