I 200 numeri di Cinema & Video International sono un traguardo o una tappa? Tutti e due o, più semplicemente, il buon risultato di quasi trent’anni di lavoro, che hanno assicurato alla rivista un buon posizionamento sul mercato.
Cinema & Video International nasceva, nel 1995, sull’esperienza maturata in un’altra rivista professionale, Nuovo Cinema Europeo, ereditandone la missione: promuovere il cinema italiano nel mondo. Missione, questa, irrobustita – alle soglie degli anni duemila – dall’intuizione che nuovi organismi territoriali mutuati dall’industria anglosassone – le film commission – avrebbero rivitalizzato tutto il settore.
Da allora, progressivamente, le film commission hanno accompagnato il nostro progetto di internazionalizzazione: la promozione del Bel Paese, l’attrazione delle produzioni straniere in Italia, la strategia delle coproduzioni. Un progetto ambizioso che ci ha portato a privilegiare, recentemente, la versione inglese dei contenuti su quella italiana, dando così senso alla circolazione di Cinema & Video International anche nei festival e Mercati di Cannes, Berlino, Londra e Las Vegas.
Ma il progetto sarebbe stato ( è) irrealizzabile senza il supporto delle aziende e istituzioni che ci hanno dato e continuano a darci fiducia; e naturalmente senza gli insostituibili compagni di lavoro, ad iniziare da Carolina Mancini in redazione, da Paolo e Alessio Collalunga e Marian Wojak, produttori di pubblicità fin dal primo numero di Cinema & Video International.
Ultima notazione: per un caso generoso ci troviamo a festeggiare il duecentesimo numero in un evento prodotto da Film Commission Torino Piemonte, la “madre di tutte le film commission italiane”, il cui primo, visionario, presidente già nel 2002, in un nostro “memorabile” servizio, aveva definito le film commission “acceleratori di business”.