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direttore Paolo Di Maira

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14 film celebrano 14 anni di Passion Cinéma

Maestro(s) di Bruno Chiche, interpretato da Yvan Attal e Pierre Arditi, in cui si narra il conflittuale passaggio di testimone tra due direttori d’orchestra, padre e figlio nella vita, è il film d’apertura 14° edizione di France Odeon, il festival che porta a Firenze una selezione della migliore produzione cinematografica d’oltralpe, diretto da Francesco Ranieri Martinotti: la serata del 28 ottobre, al Cinema la Compagnia, sarà dedicata a M° Yuriy Kerpatenko, il direttore della Filarmonica di Kherson assassinato dalle forze di occupazione russe in Ucraina, e introdotta dal Maestro Nicola Piovani.

14 i film, fra commedie (La grande magie, commedia musicale di Noémie Lvovsky,  liberamente tratta da Eduardo De Filippo;  Youssef Salem a du succès di Baya KasmiEn même temps di Delépine e Kervern) film impegnati e politici, che mettono in primo piano le donne e le loro battaglie, come Annie Colère di Blandine Lenoir  in cui  Laure Calamy intepreta l’operaia Annie, che nella provincia francese del 1974 decide di abortire, per poi diventare una militante dei MLAC, i Movimenti che si battono per l’approvazione della legge per la legalizzazione dell’aborto, o L’année du requin dei fratelli Boukherma, versione francese dello Squalo di Spielberg, con  protagonista  Marina Foïs una battagliera guardia costiera.

La Foïs interpreta anche un’ opera di formazione al femminile, che arriva dal festival di Locarno: Stella est amoureuse di Sylvie Verheyde, che mette in scena i primi turbamenti della diciassettenne Stella, alle soglie dell’esame di maturità.
Altro film di formazione che arriva dal Festival di Cannes è L’innocent di Louis Garrel, dove Abel è costretto a partecipare suo malgrado al matrimonio della madre con un detenuto.
Da Cannes arriva anche   Les Amandiers, ultima opera di Valeria Bruni Tedeschi, in cui la regista narra la sua formazione artistica alla scuola di teatro di Patrice Chéreau (Cinema la Compagnia, martedì 1 novembre, ore 16.30, alla presenza della sceneggiatrice Noémie Lvovsky).

E ancora, Tirailleurs di Mathieu Vadepied, che vede Omar Sy, attore portato al successo dalla commedia campione d’incassi Quasi amici, protagonista di una storia drammatica che si svolge in Senegal nel 1917, durante la Grande Guerra, o Chronique d’une liaison passagère di Emmanuel Mouret, dove una madre di famiglia e un uomo sposato diventano amanti, senza voler coinvolgere i sentimenti.

Non poteva mancara l’omaggio alla Nouvelle Vague e a Jean-Luc Godard, recentemente scomparso, con Détective, uno dei suoi film meno celebrati. A presentarlo Nathalie Baye, interprete insieme a Claude Brasseur, Jean-Pierre Léaud e Johnny Hallyday. 

Sur les pas de celui qui a tué TrotskyRamón Mercader, è il documentario sulla spia russa che il 20 agosto 1940 a Città del Messico uccise Lev Trockij: lo presenterà il giornalista fiorentino Raffaele Palumbo, dialogando con la regista Marie-France Brière, co-direttrice (assieme a Dominique Besnehard) del festival cinematografico di Angoulême, la più importante vetrina del cinema francofono nel mondo, con cui da quest’anno il festival stringe un rapporto di collaborazione.

E’ invece prodotto proprio da France Odeon (da Enrico Castaldi, presidente del festival) Passion cinéma, diretto da Francesco Ranieri Martinotti, che riunisce ventitré testimonianze dei principali amici del festival, italiani e francesi (tra i quali Monica Bellucci, Valeria Golino, Fanny Ardant, Louis Garrel) che raccontano come il cinema dell’altro Paese abbia influito nel proprio percorso artistico.

A chiudere la manifestazione sarà il film di François Ozon – autore noto del cinema internazionale – Peter von Kant, presentato all’ultimo Festival di Berlino e interpretato da Denis Ménochet, Isabelle Adjani e Hanna Schygulla. 

I film in concorso si contenderanno il Premio Foglia d’oro – Manetti Battiloro, assegnato da una giuria di professionisti (il regista Fabio Grassadonia, il produttore Riccardo Neri e la cantante Caterina Caselli), e per il Premio Regards Méditerranéens, voluto dal presidente Enrico Castaldi, che intende valorizzare i temi legati alle culture dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo.  

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